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di Vito Orlando
Cera
una volta lestate della televisione silenziosa, quando i programmi si
riducevano allosso, si replicavano programmi vecchi, che contrastavano
fastidiosamente con le programmazioni invernali. Un clima di carestia,
quando già la televisione regalava programmi con il contagocce, non era un
flusso; e i film erano vecchi, ma così vecchi, che nessuno poteva
ricordare di averli visti al cinema. A pensarci, viene il magone. Non
perché allora fossimo soggetti alla fame, ad uninfanzia tanto più
deprivata, quanto già si era privi dellagio di poter godere vacanze
lunghe quanto le ferie estive. Piuttosto perché il ripetersi oggi, della
penuria di programmi appena fatti, freschi freschi per noi, mandati in
onda con la premura di chi ci ha appena apprestato un pranzetto delizioso:
oggi ci fa godere. Finalmente film e telefilm bellini, vecchi ma di
classe, a volte anche nuovi. Serie di programmi scientifici già visti, o
altre serie che fecero audience, che oggi la fanno ancora, grazie
allascolto dei derelitti delle vacanze, che lavorano sino allultimo
giorno umanamente possibile. Non so se la televisione di una volta fosse
poi davvero migliore, visto che rivediamo solo i pezzi migliori del
passato, e a volte non sono ottimi neppure quelli. Ma almeno era calma.La
domenica pomeriggio, quando si riesce ad evitare la visita dai parenti e
il tempo non invoglia la passeggiata: cadiamo in pieno nella tragedia dei
programmi contenitore della domenica. A meno che non si abbia la
fortuna di godere la passione sportiva, caso in cui si può sperare nel
godimento. Altrimenti è tutto un ridere spampanato da canale a canale,
intervallato da canti e balli, ospiti, applausi sfegatati, su battute che
a te, a casa, nemmeno increspano il sorriso. Pare anche che laudience
sia alta. Forse sono quelli entrati in coma dopo il pranzo che almeno
la domenica ci si può concedere, innaffiandolo un po più del giusto. E
un commento personale, questo, fatto senza andare a consultare le
statistiche. Però quando si pronunciano simili giudizi, davanti a gruppi
di persone, di alto livello, di basso livello, di alta cultura, di bassa
cultura, è immancabile il coro di insoddisfazione che si alza compatto.
Forse mentono tutti, visto che gli esperti di televisione insistono a
mandare questo tormento tutte le domeniche da tanti anni senza che
qualcuno abbia pietà di chi non esce di casa. E che dire poi del primo
pomeriggio, sempre su tutti i canali delle televisioni nazionali, di ogni
benedetto giorno che la Provvidenza ci concede. Chi abbia la fortuna di
tornare a casa, nellora di spacco del lavoro, e accenda speranzoso il
televisore, trova lineffabile DEusanio, qui simbolo di tutte le sue
numerose simili, quelle figure che fanno il lavoro, tristissimo,
consistente nellaizzare la gente. E i leoni reagiscono alle staffilate
felici di fare brutte figure, di dire cose e fare, che una volta avremmo
pensato da gogna. Pensavamo saremmo morti a fare la figura degli stupidi:
ma invece tutti sono lietissimi di dire castronerie tanto evidenti da far
capire che si è parlato solo per tenere qualche minuto la telecamera su di
sé, farsi vedere, riconoscere per strada. Il motivo è ignoto. Sembra che
si divertano. O invece forse ricevono lauti stipendi, oppure anche loro
hanno boutique che li vestono. Basterebbe controllare nei titoli di
coda, dopo un quarto dora (tutti i presenti in studio sono in quei
titoli) arriverà anche il loro nome, e forse sarà corredato della
pubblicità
ma questo, in verità, non lo so, non ho mai avuto la pazienza
di aspettare un quarto dora i titoli. A dire la verità, non ho mai avuto
nemmeno la pazienza di arrivare alla fine del programma. Non che non
prenda, la conversazione, a volte ci si incuriosisce: ma in modo convulso,
con un insistente sentore di cattivo gusto. Ho detto la mia: non sancisco,
non sono il saggio, lesperto di comunicazione, il sociologo: solo che,
francamente, preferisco la televisione destate a questo scoordinato
scalmanarsi di emozioni velocissime, che sovverte i miei equilibri, ma non
dà, a me, assolutamente nulla. Avrei piacere di sentire cosa ne pensa chi
mi ha letto: se volete, rispondete, lindirizzo di posta viene controllato
il prossimo pezzo sulla tv doggi sarà il vostro, soprattutto se non
siete daccordo e argomentate perché questi programmi piacciono. Non mi
riesce di capirlo.
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