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Compiuti
gli studi universitari, dal 1918
è a New York ove si dedica alla scultura. Due anni più tardi è a
Parigi, poi a Berlino. In Europa, dal '23 al '25 è assistente di Man
Ray. Assieme a lui e ad Andre Kertesz, Germaine Krulle,
Paul Outerbridge, partecipa al primo Salone della fotografia: il
Salon dell'Escalier, allestito alla Comédie des Champs Elysées (la
prima rassegna ad accogliere i lavori di Eugène Atgét). Alla
fine degli anni '20, la Abbott fu tra i pochi fotografi ritrattisti
invitati a esporre nelle mostre moderniste. La Abbott aprì anche uno
studio fotografico méta di personalità che volevano farsi ritrarre da
lei. Morto Atgét, Berenice ne acquistò stampe e negativi (oggi
conservati al Museum of Modern Art di New York). Evidente
su di lei l'influenza della vasta documentazione su Parigi dell'opera di
Atgét. Tornata nel '29 a New York, la Abbott dette avvio a un'intensa
attività di reportage sui profondi mutamenti in atto nella metropoli
sulla quale già incombevano i primi sintomi della grande crisi
economica. La Abbott riuscì a farsi finanziare il progetto: il new deal
favoriva l'arte. Risultato della ricerca, oltre 300 immagini di grande
formato. La mostra ebbe un enorme risonanza e così il fotolibro "Changing
New York". Dal '34 al '38 la Abbott insegnò fotografia alla New
York School for Social Research. Si trasferì infine nel Maine nel '68,
ove morì nel 1991.
City arabesque New- York, 1938 |
New York, 1930 |
Negozio di formaggi New York, 1937 |
New York, 1933 |
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