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di Giovanna
Annunziata
Si terrà dal 16 al 22 settembre 2002 la quarta
edizione del il napolifilmfestival, che riprende la sua attività dopo due
anni di sospensione: la rassegna, organizzata dall'Associazione
Napolicinema, sarà ospitata negli spazi monumentali del Maschio Angioino
(Piazza Municipio) - sia nel Cortile che sugli Spalti -, presso lIstituto
francese Grenoble e nelle sale del cinema Modernissimo (Via Cisterna
49/50).
Le precedenti edizioni del 97, 98 e 99 si erano
concentrate, oltre che sul cinema europeo, sulla filmografia indipendente
americana il festival aveva ospitato, tra gli altri, registi come Spike
Lee e Mike Figgis e gli attori Harvey Keitel e Vincent Gallo - proponendo
un suggestivo momento d'incontro tra le due culture.
Questa edizione propone un programma più articolato
nel quale prevale senzaltro la matrice mediterranea: dal cinema spagnolo
(NONSOLOPEDRO sintitola la sezione con la quale si è inteso sottolineare
la presenza dei molti bravi registi iberici ignorati dal grande pubblico)
e in particolare quello basco (sezione JUANMA BAJO ULLOA) di cui si
presenta una ricca selezione di cortometraggi, al cinema cubano che,
soprattutto in questi ultimi anni, ha prodotto opere significative (titolo
della sezione è MARI DEL SUD: FINESTRA SU CUBA).
Due le retrospettive significative: una dedicata ad
Alain Corneau - regista di genere polar etichetta con cui i francesi
indicano le varie categorie del «giallo», del «nero» e del poliziesco in
senso stretto del quale si ricordano soprattutto le atmosfere alienanti
ed i personaggi miserabili coinvolti in intrighi assurdi di storie
imprevedibili (Police Python 357, 1976; La menace, 1977, Serie noire,
1979) e del quale vengono proposti sia i primi su citati lavori che i più
recenti Nocturne Indien (1989), Tous les matins du monde (1991) e Le
cousin (1997).
Laltra rassegna è dedicata a Valerio Zurlini,
regista crepuscolare e lirico vincitore a Venezia nel 62 del Leone
doro con la sua Cronaca familiare, malinconica descrizione (tratto dal
racconto autobiografico di Vasco Pratolini) del legame fortissimo che lega
Mastroianni al fratello moribondo (Jaques Perrin). Di Zurlini vedremo
ancora le prime due fatiche come regista egli si sperimenta prima come
documentarista, la qual cosa è evidente nella grande attenzione data ai
paesaggi - Estate violenta del 59 e La ragazza con la valigia del 60
(prima ancora, ma meno significativo, cera stato nel 54 lesordio
bozzettistico de Le ragazze di San Frediano) storie di tormentati incontri
adolescenziali sullo sfondo di una società borghese e inquieta percorsa
dalle ansie della lotta di classe. La sezione si completa, infine, con
opere di inferiore sicurezza stilistica e troppo infarcite di melò che la
critica ha definito minori: Le soldatesse (1965), Seduto alla sua destra
(1967) e La prima notte di quiete (1972). Da non perdere quello che è
stato probabilmente il lavoro migliore del regista bolognese Il deserto
dei tartari, (1976) originale adattamento del romanzo di Dino Buzzati in
cui Zurlini ritrova equilibrio stilistico e autentico senso drammatico.
Tra le novità di questanno segnaliamo la stimolante
iniziativa di aprire una sezione per i giovani che vogliano concorrere
con cortometraggi e film di backstage (LIBERE ERUZIONI) e per tutti gli
appassionati e curiosi il festival mostra, nella sezione CINEASTI AL
LAVORO, il making of di celebri film di Scola, Kusturica, Salvatores,
Bertolucci e tanti altri.
Tre convegni interessanti, infine, offriranno la
possibilità di discutere sul patrimonio cinematografico italiano e la sua
conservazione, sulle differenze culturali nel cinema, sul cinema cubano
(CONVEGNI: 1. La conservazione del patrimonio cinematografico. Le
cineteche regionali - 17 settembre ore 17; 2. Cinema e cultura delle
differenze - 20 settembre ore 17; 3. Incontro su Cuba - 21 settembre ore
10,30).
info: www. napolifilmfestival.com
Napoli, via depretis, 130
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