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G.P. Caprettini, A. Appiano, A. Scali (a cura di) Comunicazione, A. Vallardi, Milano 2000.
Indice 1. Elementi di storia della comunicazione 2. I modelli della comunicazione 3. I segni, unità minime della comunicazione 4. Il discorso 5. Il corpo 6. L’immagine 7. La comunicazione letteraria 8. Musica 9. cinema 10. televisione 11. Pubblicità e comunicazione di impresa 12. Nuove tecnologie della comunicazione 13. scienze della comunicazione Argomento È quasi incredibile pensare che vi è stato un tempo in cui lo scambio del sapere e dell’informazione avvenivano unicamente attraverso la “trasmissione orale” e la registrazione di tutto era affidata alla memoria: custode principale della conoscenza. Lo sviluppo e la diffusione della scrittura ridisegna completamente l’ambito della diffusione e della ricezione del messaggio creando una rivoluzione per caratteristiche simile a quella avutasi nel XIX secolo con l’avvento del telegrafo. Con l’invenzione di quest’ultimo ha inizio una radicale trasformazione nell’ambito della comunicazione umana il cui impatto sulla vita dell’uomo è così forte da influenzare le strutture stesse del pensiero, la vita sociale, la riflessione scientifica e gli asseti politici. Tutte questioni elevate all’ennesima potenza con gli sconvolgimenti dei “nuovi” e “nuovissimi” strumenti di comunicazione di massa degli ultimi decenni. Segnalazioni L’attività ed i modelli comunicativi, i media, i campi applicativi delle nuove tecnologie, le scienze della comunicazione, sono i punti centrali attorno ai quali ruota il volume “Comunicazione” curato da G.P. Caprettini, A. Appiano, A. Scali ed inserito nella collana Sintesi della casa editrice Avallardi. Il testo è consigliato a chi è intenzionato ad avere sempre a portata di mano notizie concernenti il mondo della comunicazione. Partendo, infatti, dall’enunciazione vera e propria di quelli che sono gli elementi costitutivi di storia della comunicazione di massa, attraverso una rassegna dei più importanti mezzi di comunicazione ed un approfondimento di ciò che è stato per l’uomo il comunicare non solo attraverso il linguaggio parlato, l’importanza del contesto, il “nuovo” significato del termine libertà, il testo di Caprettini e colleghi è una panoramica generale sulla comunicazione in senso ampio considerata negli svariati contesti socio-culturali e le rispettive modalità applicative. Riassunto Ogni fase della civilizzazione umana, di sviluppo del pensiero e della cultura, è stata caratterizzata da peculiari modalità comunicative. Tali modalità comunicative possono essere distinte in quattro fasi innanzitutto strettamente legate all’introduzione di nuovi strumenti di conservazione e trasmissione dell’informazione: - cultura e comunicazione orale - comunicazione manoscritta - introduzione della tipografia - comunicazione elettrica ed elettronica conseguente l’invenzione del telegrafo. La nascita di una “nuova” epoca nella storia della comunicazione umana ha inizio sotto molti aspetti nel corso del 1800. Più propriamente può essere individuata una vera e propria data di inizio che corrisponde all’anno 1844: anno in cui l’americano Samuel Morse inaugura il collegamento telegrafico tra Baltimora e Washington. Con gli ulteriori cambiamenti ed i primi dispositivi capaci di riprodurre le immagini in movimento, come la fotografia ed il cinema, la comunicazione umana diventa sempre più “comunicazione come informazione in movimento” attraverso la quale l’uomo entra per la prima volta in un mondo in cui i limiti spaziali e temporali sono facilmente superati e superabili ed il circuito della trasmissione dei messaggi si allarga a dismisura. I tratti distintivi della comunicazione contemporanea, la sua complessità ed il suo pluralismo, la creazione di nuovi mezzi di diffusione ed il loro rapido ed inarrestabile sviluppo, fanno della comunicazione stessa oggetto di un metadiscorso che, al pari della filosofia o della scienza e della letteratura si è ritagliata uno spazio di studio e di ricerca ben definito sviluppando propri modelli teorici. Nel 1949 Shannon e Weaver elaborano il primo modello di origine matematica di una “teoria dell’informazione” secondo la quale la comunicazione viene considerata una “sostanza immateriale” comprendente “tutti i processi attraverso i quali un pensiero può influenzarne un altro” e non è più legata a mezzi di trasporto ed a supporti tangibili. Il risultato di questi studi è un modello che ha lo scopo prioritario di individuare gli elementi necessari della comunicazione è dà il via ad una serie di elaborazioni teoriche della comunicazione in genere che possono essere così enumerate:
- Schema della comunicazione secondo Shannon e Weaver - Modello della comunicazione di Jacobson - Ugo Voli ed il circuito deduttivo
- Modello interattivo. Quest'ultimo mostra come la comunicazione non sia un processo esclusivamente unidirezionale MITTENTE – RICEVENTE o legato alla sola produzione e ricezione di messaggi ma allo stesso modo di intendere ed apprendere il messaggio stesso. - Modello dialogico di Bachtin
- Modello di Lotman
- Modello di Watzlawick (presentato intorno alla metà degli anni Sessanta, questo modello fa emergere nuove e fondamentali dinamiche della comunicazione umana affermando con forza la teoria secondo la quale se la comunicazione è interazione non esiste un comportamento che non sia comunicativo.)
Nell’era del digitale nella comunicazione umana nuovi e vecchi media si combinano in nuove forme e si completano vicendevolmente. Come è stato già detto le fasi dello sviluppo della comunicazione sono essenzialmente individuabili in quattro momenti della storia umana. La prima fase distintiva è stata probabilmente quella dei segni e dei segnali, caratterizzata da un rapporto comunicativo determinato dall’istinto al tempo dei preominidi; in seguito allo sviluppo cerebrale degli esseri umani, cominciarono a manifestarsi le prime forme di simbolizzazione: i segni divennero standardizzati e convenzionali per poter essere condivisi e trasmessi, mentre il comportamento comunicativo cominciò a basarsi sull’apprendimento; a circa 35 mila anni fa risale l’età della parola e del linguaggio, a 5 mila anni fa quella della scrittura e nel 1453 inizia l’età della stampa con i suoi sconvolgimenti socio-culturali. La stampa è stata la tecnologia che ha consentito al medium della scrittura di allargare la sua diffusione superando le barriere del tempo e dello spazio; un’operazione analoga per le immagini è stata svolta dalla fotografia prima e dal cinema e dalla televisione poi, amplificando il senso della vita e agendo direttamente sugli individui stessi modificando in modo irreversibile il loro modo ed intento di comunicare con il corpo, la parola, la musica, i sensi…
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