di Ester
Basile
Sabato
4 novembre 2000 serata deccezionale valore culturale presso la
Stazione Marittima di Napoli, incontrando la cara Fernanda per la
presentazione del suo ultimo libro. Riceve la Medaglia dOro del
Comune di Napoli dal Sindaco Riccardo Marone, presente anche il
presidente della Provincia Amato Lamberti che coniuga il suo discorso
con linteresse, suscitatogli dalla Pivano, per la letteratura
americana. Non manca fra il pubblico attento il Direttore della
Biblioteca Nazionale di Napoli, Mauro Giancaspro.
Lultima
fatica della Pivano è Dopo
Hemingway, edito da Tullio Pironti. Lei fiera, sbarazzina, capace
di emozionarsi ed emozionarci, con una infinita varietà di anelli
colorati, con una corniola, con
il caschetto di capelli di sempre, con il sorriso di chi ama il
mondo, la vita, la gente ma soprattutto la gioventù. Ed è subito
festa
Lei allieva di Cesare Pavese e di Nicola Abbagnano, che
inizia la sua attività con la traduzione dellAntologia
di Spoon River di Masters nel 43 e di Addio
alle armi di Hemingway, lei che si è emozionata per la narrativa
degli anni Trenta (Farrell, Wright, Caldwell, Steinbeck) e per la
letteratura beat (Ginsberg, Kerouac, Burroughs, Corso, Salinger), per
quella antimilitarista (Mailer, Jones,Vonnegut jr., Heller) e poi più
tardi per la letteratura postmoderna (Hawkes, Gaddis, Pynchon, De
Lillo) fino ad arrivare ai minimalisti come Carter e Anne Tyler e alla
narrativa degli anni Ottanta (Joan Didion, David Leavitt), ai
neoromantici come McInerney ed Ellis, per poi gettarsi negli anni
Novanta con Gibson, Leyner, Foster Fallace, che dimostra ancora oggi
di essere una vera libertaria.
Parla
di Ellis, rispondendo ad una provocazione, con la forza di chi crede
caparbiamente nelle sue idee. E dice a proposito del racconto di uno
stupro di una dodicenne che Ellis fa una denuncia contro i
genitori, a ben leggere. E del resto cosa poteva fare un ragazzo di
diciott'anni in un libro, se i genitori non sono capaci di educare i
loro figli, perché danno loro delle carte di credito invece di
raddrizzarli?. Il contenuto è morale, perché un diciottenne ha
senza dubbio più difficoltà a giudicare rispetto ad un trentenne. I
libri di Ellis, dice Fernanda, sono di denuncia. Certo gli anni
Ottanta portano con sé una riflessione su temi come la eccessiva
permissività nelleducazione. Proprio sua madre, dice la Pivano, mi
diceva cosa potevamo fare noi genitori oltre a mandare i nostri
figli nei migliori istituti dAmerica ed invece guardi cosa
accadeva
- il che dimostra la loro incoscienza. Non si dovrebbe
dare una carta di credito in mano ad un ragazzo, perché alcuni la
usano per drogarsi e violentare le bambine, altri, come Ellis, per
comprare libri e dischi.
Poi
la sentiamo parlare di Napoli e del suo rapporto con la città. Si
ribella giustamente ad un tentativo di far apparire le sue parole come
solo riferite allaspetto oleografico della città e accusa i
giornalisti che, per mancanza di spazio, spesso mutilano le
interviste. E dice avevo iniziato a parlare dellaspetto estetico
della città e folklorico per poi arrivare a trattare di Spaccanapoli,
di cui avevo detto che attraverso lamicizia con Mimì Rea avevo
potuto finalmente conoscere meglio le strade dei quartieri e la
gente
Ma parlo anche di trentanni fa. Quel giorno con Rea a
Spaccanapoli oltre che spaccarsi la città, si è spaccato il mio
cuore, perché Rea mi fece vedere un altro aspetto di Napoli,
attraverso il quale conclusi dentro di me che in questa meravigliosa
città ci sono due volti, quello della grandezza di una aristocrazia
decaduta e quello della vita quotidiana che si dibatte nelle viscere
più profonde. Allora, aggiunge, ancora oggi posso dire di
conoscere e anche di comprendere meglio il vostro Eduardo De Filippo
che ho letto commedia per commedia.. Capiva finalmente il
significato delle parole di Eduardo e quella sua maschera così
inimitabile di una tragedia tale da non potersi esprimere
completamente: era la stessa tragedia che rivedevo attraverso i volti
che avevo incontrato per le strade.
Ecco
perché sarebbe importante poter trascrivere tutto. E con questo
Fernanda ci fa anche lezione di giornalismo, sottolineandoci
limportanza della notizia, perché è attraverso i giornali che
comunichiamo, forse più che con i libri. Con i libri, dice, capita
raramente di poter passare una notte damore mentre gli articoli
vengono letti in fretta. Come quella canzone che dice noi
non ci amiamo più ma forse tu distrattamente pensi a me
e così
accade che leggendo anche distrattamente un articolo si inizi a
pensare cosa succede nel mondo e cosa dicono gli scrittori. Con
larticolo di giornale si solleva un problema, dice Fernanda
pensa a quando capita ai giornalisti di dover recensire un libro:
se tutto va bene leggono lindice dei nomi, la copertina e fanno
subito una critica. Per gli amici il discorso è diverso, gli
amici sono carini, leggono perché vogliono i pettegolezzi e li
cercano fra le pagine. Il discorso cade sulla Cattedrale e lei ci
parla di quando era stata a New York e Natalia era stata la voce
dAmerica perché dava le notizie della guerra dal punto di vista
dei cosiddetti alleati, facendosi anche interprete della letteratura
americana del momento. Mi fece conoscere David Leavitt e il giorno
che sono stata nella sua casa lui mi ha dato questo libro della
Cattedrale e mi ha detto che era un gran libro. In quel periodo
egli era critico del minimalismo. Sorprendente racconto quello della
Cattedrale in cui si descrive un uomo che parla e che narra delle cose
come se tutto fosse normale - anche se luomo è cieco. Questa
gioventù di scrittori fondamentalmente moralisti è un segno dei
tempi, dice la Pivano. Nella mia vita talvolta sono stata fortunata
con le traduzioni, due o tre cose sono andate molto bene. Purtroppo la
situazione di questo momento in America è drammatica - soprattutto
dopo la sconfitta del Vietnam che non è stata digerita - perché il
mito dellinvincibilità americano si è esaurito con la sconfitta
del Vietnam e i giovani sono perduti e sconsolati. Non sanno cosa fare
e cosa pensare, non sanno più sognare. Noi abbiamo sognato tante cose
negli anni Sessanta; abbiamo sognato di far finire le guerre, abbiamo
sognato che si emancipassero gli omosessuali, i negri, le donne, e i
popoli oppressi e le religioni, abbiamo sognato che anche che si
salvassero le famose Isole di Corallo Azzurro
La gente
pensava che noi facessimo delle orge, e noi sedevamo per terra forse
fumando uno spinello mentre parlavamo di tutto questo e di voler
mutare le cose. Oggi i ragazzi vengono da me disperati e mi
chiedono cosa devono pensare. Cosa sognare? Sono imbarazzata e allora
oggi quale previsione posso fare
Certo è che bisogna sapere
ascoltare i giovani. Chi sono gli scrittori americani di oggi?
Sono quelli che hanno inventato un nuovo modo di scrivere con lo zapping
televisivo perché qualcuno ha detto che il mondo oggi si vede
attraverso la televisione e non attraverso la finestra (come in
passato si diceva che il mondo non si vedeva più dalla porta ma dagli
aeroplani). Si scrive quello che si vede in TV, un modo un po
isterico e che finisce anche con lessere ironico. Certo è che il
comune denominatore è questa ironia terribile. Perduto il mito
dellinvincibilità, bisogna fare i conti con il nuovo.
Quali
sono le nuove frontiere? Arriveranno nuovi scrittori dalle Isole
che scrivono in spagnolo oppure in un americano confuso allo spagnolo.
Certo che questo è strano perché da popoli oppressi, recentemente
liberati, ci si aspetterebbe un tipo di aggressività molto forte e un
tono di denuncia. Forse assisteremo alle rivendicazioni non più delle
pantere nere ma delle pantere color caffelatte. Per quanto riguarda
i ragazzi doggi, cerco di parlare con loro ma principalmente di
ascoltarli, come quando cerco di capire il loro rapporto con i nuovi
cantautori e la lingua dei giovani. Penso a Jovanotti e a Ligabue e
capisco perché i ragazzi urlano negli stadi. Fernanda si augura
che i ragazzi riscoprano anche altri valori insieme alla voglia e alla
esigenza di esprimere la loro indignazione per ciò che non funziona.
Parla
del sesso con loro con grande naturalezza, dicendo che la bisessualità
è una esperienza concreta di vita. E una possibilità in più.
Parla
di Internet e di computer e della sua impressione come se tutto fosse
negli anni passati legato alla fantascienza. Parla della piacevolezza
di toccare un libro, malgrado tutto e della sua intenzione di
addormentarsi per sempre con un suo libro in mano. Sappiamo che la sua
biblioteca conta circa 9000 volumi. Parla dellamore per la vita e
della sua curiosità, parla degli occhi blu notte di Kerouac ma parla
soprattutto ad una generazione che vuole ancora ascoltare.
Del
suo libro Dopo Hemingway
dice che non è un testo erudito. Vuol essere una serie di appunti che
trasmettano emozioni nate durante lo svolgersi della letteratura
americana, dopo che Hemingway ha cambiato il modo di scrivere in tutto
il mondo, dallAmerica allEuropa alla Russia.
Grazie
di esistere, Fernanda, e di farci dono ancora delle tue parole.