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Nuova Rivista Cimmeria

 Filosofia Italiana

di Sabrina Palomba

 

Si è‚ concluso, dopo un'attività semestrale, il Corso di perfezionamento in Bioetica "Il rapporto tra etica e clinica nelle professioni sanitarie", organizzato dall'Istituto Italiano di Bioetica, dalla Consulta di Bioetica e dall'Istituto Nazionale Tumori di Napoli.

Le tematiche cui sono state dedicate le diverse lezioni sono state molteplici e scottanti, analizzate in un'ottica pluralista, in uno sforzo dialogico ed interattivo, grazie alla varietà del corpo docente e degli iscritti (dagli operatori sanitari ai laureati in discipline umanistiche).

Data la complessità e la delicatezza dei temi affrontati (eutanasia, fecondazione assistita, consenso informato all'etica di fine vita, etc.) ci limiteremo solo ad alcune tematiche .

Nella prima sessione si è discusso di “Etica pubblica applicata alla medicina”. Sebastiano Maffettone (Università di Palermo) ha spiegato che la Bioetica nasce in ambiente post-positivista e si caratterizza come una forma di sapere non esoterico, ma pubblico. Si connota come una discussione sistematica su basi filosofiche, per una riculturizzazione  della scienza e della medicina. Gianpaolo Ferranti (I.I.B.) e Ludovico Chianese (I.I.B) hanno precisato l'aspetto storico-evolutivo della Bioetica in quanto disciplina.

Particolare attenzione‚ stata dedicata al tema “Bioetica e Diritto”  da Pierantonio Ricci (Università di Salerno) per evidenziare i problemi bioetici nella recezione del diritto e della medicina legale. Accanto alla Filosofia morale e alla Storia della medicina, questa è infatti una delle aree disciplinari in cui è  stato inserito l'insegnamento accademico della Bioetica. Roberto D'Angelo (I.N.T.) ha invece relazionato sulle importanti applicazioni etiche della comunicazione nella sua lezione su “Bioetica e Mass-media”. Giovanni Villone (Università di Catanzaro), attraverso ampi riferimenti alla storia della biologia (fino alla visione genetico-informazionale),  ha discusso sul tema “La vita come flusso di informazione”, insistendo sulla riappropriazione dell'umanizzazione delle professioni cliniche e  sanitarie.

Nucleo tematico ricco di implicazioni etiche‚ è stato quello del “Consenso informato e dei rapporti medico-paziente”. Raffaele Prodomo (Comitato Etico dell'I.N.T.) ha tracciato la storia dell' Informed Consent, ha richiamato gli standards necessari perché esso abbia luogo, le teorie ad esso relative (la Battery e la Negligence) evidenziando il passaggio, nell'ambito della medicina in quanto disciplina , da una posizione "autoritario-paternalistica" ad una più "libertaria", rispettosa cioè del principio della self-determination dei soggetti che versano in condizioni di malattia. Al Consenso informato negli studi randomizzati‚ è stata dedicata la lezione di Ciro Gallo che ha auspicato il passaggio da un'etica dell'intenzione ad un'etica della responsabilità. Sugli aspetti psicologici della comunicazione medico-paziente ha poi discusso ampiamente Oreste Caporale (Università di Napoli "Federico II").

Il problema dell'”Etica di fine vita” richiama questioni delicate: i problemi delle soglie dell' "accanimento terapeutico", dei concetti di "umanizzazione della morte", di "ars morientem curandi" e di "morte pacificata". Demetrio Neri (Università di Messina) ha esaminato l'eutanasia in tre nuclei tematici: le politiche pubbliche, l'aspetto medico-deontologico e il problema di una possibile scelta, richiamando l'esistenza di "zone grigie" in cui appare labile la rigida dicotomia vita/morte.

Sul difficile problema del consenso informato nei pazienti terminali si è soffermato Amedeo Santosuosso (Tribunale di Milano), mentre Bruno Morcavallo (Consulta di Bioetica) ha richiamato il problema degli S.P.V., Stati Vegetativi Persistenti (“Etica di fine vita: funzioni cerebrali e definizione di morte”). Maria Rosaria Manganaro (I.I.B.) ha relazionato su “Il pensiero della differenza: la voce femminile in etica”, mentre Valeria Anastasio Barbieri (I.I.B.) si è dedicata al tema relativo all'”Etica per gli animali”, insistendo sull'importanza di "porsi il problema" in un'epoca di edonismo spinto.

Una sessione di lavori del Corso è stata dedicata al tema della “Procreazione assistita” analizzata sotto diversi profili. Maurizio Mori (Consulta di Bioetica), direttore della rivista "Bioetica", si è dedicato alla trattazione dei problemi morali della fecondazione (propria e impropria, omologa ed eterologa), Michele De Rosa ne ha evidenziato gli aspetti tecnici (non senza il richiamo alle diverse tecniche quali ad esempio MESA, GIFT, ZIFT, ICSI, ecc.) mentre Antonella Della Torre (I.I.B.) ha discusso sul tema “Il punto di vista femminile della fecondazione assistita”.

La relazione di Giovanni Chieffi (Università di Napoli “Federico II”) è stata poi dedicata al tema “Bioetica e Ambiente”, alle differenti problematiche derivanti dai danni apportati alla natura (fino all'ingegneria genetica)  e alle diverse reazioni etiche verso problemi ambientali.

Paolo Vineis (Ospedale Maggiore di Torino), nel corso del suo intervento su “Bioetica e Prevenzione”,  ha delineato lo schema degli studi epidemiologici e i connessi problemi etici. A conclusione dei lavori del Corso Giuseppe Lo Jacono (Consulta di Bioetica) ha tenuto una lezione sulla “Sperimentazione Clinica” richiamando diversi nodi problematici della Bioetica (dal consenso "integrato" alla creazione dei Comitati Etici, operanti nelle strutture sanitarie).

Il corso si è svolto presso l'Aula Romolo Cerra dell'I.N.T. di Napoli.