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(Madrid 1600-1681)

Figlio di un cancelliere del consiglio delle finanze, tra il 1609 ed il 1614 studia nel collegio imperiale dei gesuiti, a Madrid, per passare all'università di Alcalá de Henares e poi in quella di Salamanca. In breve diventa il drammaturgo preferito della corte e nel 1623 è rappresentata a palazzo la sua prima commedia. Nel 1636 Filippo IV lo nomina cavaliere dell'ordine di Santiago e dopo una breve carriera militare, nel 1650, entra nell'ordine terziario di San Francesco ed è ordinato sacerdote nel 1651. Nel 1663 diventa cappellano onorario del re e nel 1679 Carlo II stabilisce che il suo mantenimento, fino alla morte, sia a carico della corte.
Delle sue opere sono arrivate a noi 120 commedie, 80 autos e altri lavori teatrali minori. Le commedie si dividono in due gruppi: quelle in cui C. riprende il linguaggio teatrale elaborato da Lope de Vega semplificandolo e quelle più personali, scritte quasi tutte dopo il 1635, in cui gli elementi realistici cedono definitivamente il posto a quelli simbolici e fantastici.
Al primo gruppo appartengono le commedie di cappa e spada come La donna fantasma (1629) e Una casa con due porte è difficile da custodire (1629); quelle di argomento storico o leggendario come Il sindaco di Zalamea (1642) e quelle di onore e gelosia, tra cui Segreta offesa, segreta vendetta (1636) e Il maggior mostro, la gelosia (1635).
Nel secondo gruppo si trovano, invece, le commedie fantastiche e mitologiche, tra cui La figlia dell'aria (1653), La statua di Prometeo (1669); quelle religiose e quelle filosofiche fra cui il capolavoro di C. La vita è sogno (1635), che teorizza il trionfo dell'uomo sul destino.
Gli autos testimoniano le profonde conoscenze che C. aveva della dottrina di S. Tommaso e dei gesuiti neoscolastici.