The Programme for Employment and Social Innovation (EaSI) nella strategia “Europa 2020”

di  Loreta Ferravante

Il Programme for Employment and Social Innovation (EaSI) rientra nella nuova strategia globale della Unione Europea per la crescita economica: “Europa 2020”. L’Europa in questo momento è “chiamata” ad affrontare complesse sfide economiche e sociali scaturenti dalla maggiore concorrenza globale, dal dinamico progresso tecnologico, dalle tendenze demografiche e dai cambiamenti climatici. La crisi economica e finanziaria che stanno vivendo la maggior parte degli stati UE ha complicato ulteriormente la già delicata situazione. Sul fronte della politica occupazionale e sociale, al momento, i Governi europei si trovano risolvere complessi problemi in merito all’elevato tasso di disoccupazione, a un mercato del lavoro sempre più frammentato e a un numero cospicuo di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà e in condizioni di esclusione sociale. Inoltre, l’invecchiamento della popolazione, la povertà e l’esclusione sociale, necessitano di adeguate riforme governative in termini di efficaci strumenti di welfare e innovazioni del mercato del lavoro. È  sulla consapevolezza di tali difficoltà che è stata ideata la nuova strategia dell’Europa per la crescita economica. “Europa 2020” è la strategia decennale di crescita economica pensata dalla UE con l’obiettivo di combattere la crisi economica che pesa su molti Stati: il rilancio della crescita dell’economia e dell’occupazione dovranno essere volano per uno sviluppo economico più intelligente, sostenibile e inclusivo[1], e come comunica il Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, «These three mutually reinforcing priorities should help the EU and the Member States deliver high levels of employment, productivity and social cohesion». La UE intende dare concreta attuazione a tali traguardi della strategia, attraverso cinque ambiziosi obiettivi e sette iniziative prioritarie che, assieme agli Stati nazionali, si impegna a conseguire entro il 2020. Soltanto un impegno coordinato, definito e strutturato, sia a livello europeo che nazionale, potrà determinare il successo della nuova strategia comunitaria e quindi l’efficacia della conseguente nuova Programmazione 2014–2020, in termini di impatto voluto sulla crescita e sull’occupazione. Come si legge nel «Proposal for a Regulation of the European Parliament and of the Council on a European Union Programme for Social Change and Innovation» (COM/2011/0609 final-2011/0270(COD) «…coordinated action at the Union level is more effective in addressing these challenges than individual actions of single Member States…». Acciocché tali finalità abbiamo concreta attuazione sono, quindi, indispensabili strutturati processi di governance derivanti da precisi indirizzi politici assegnati dalla Commissione europea e dal Consiglio, che si traducano in concreti impegni da realizzare da parte degli Stati membri[2].

Questi i cinque obiettivi quantitativi fissati, che l’UE dovrà raggiungere entro il 2020[3]:

1. Occupazione: innalzamento al 75% del tasso di occupazione (per la fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni);

2. R&S: aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo al 3% del PIL dell’UE;

3. Cambiamenti climatici e sostenibilità energetica: riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o persino del 30%, se le condizioni lo permettono) rispetto al 1990 20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili aumento del 20% dell’efficienza energetica;

4. Istruzione: riduzione dei tassi di abbandono scolastico precoce al di sotto del 10% aumento al 40% dei 30-34enni con un’istruzione universitaria;

5. Lotta alla povertà e all’emarginazione: almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione in meno.

Questi obiettivi, sono poi tradotti in obiettivi nazionali in considerazione della situazione e delle circostanze specifiche di ciascun paese. Inoltre, come sopra accennato, l’UE per incitare la crescita e l’occupazione ha identificato sette iniziative prioritarie, la gran parte delle quali già presentate dalla Commissione durante il 2010[4] che «tracciano un quadro entro il quale l’UE e i governi nazionali sostengono reciprocamente i loro sforzi per realizzare le priorità di Europa 2020, quali l’innovazione, l’economia digitale, l’occupazione, i giovani, la politica industriale, la povertà e l’uso efficiente delle risorse[5]». In siffatto scenario non è difficile intuire che il campo di azione del Programme for Employment and Social Innovation (EaSI) sarà l’occupazione e l’innovazione sociale; ma cosa s’intende per innovazione sociale? Secondo quando scritto nell’Open Book of Social Innovation, nel Marzo 2010 da Murray, CalulierGrice and Mulgan, «Innovations are new ideas (products, services and models) that simultaneously meet social needs (more effectively than alternatives) and create new social relationships or collaborations», quindi nuove soluzioni nel soddisfare in modo più efficace i bisogni sociali e capaci di creare nuove relazioni e collaborazioni sociali. In questo contesto, quindi, l’innovazione sociale, e in particolare la sperimentazione sociale, potrà essere un potente strumento per plasmare le riforme prodromiche all’attuazione della strategia Europa 2020. E’ pur vero che, la diffusione di innovazione sociale nell’Unione è ancora impedita da fattori quali, ad esempio, un insufficiente conoscenza delle esigenze delle imprese sociali, degli imprenditori sociali e delle organizzazioni del settore pubblico. Esiste, altresì, una frammentazione delle risorse, un sostegno finanziario limitato e insufficienti competenze tecniche per supportare le organizzazioni a sviluppare innovazioni sociali. Non da meno, i bassi livelli di coinvolgimento dei cittadini e delle imprese[6]. Secondo quando si legge nel Citizens’ summary EU proposal–social change and innovation programme è prioritario, tra l’altro, garantire riforme adeguate ed efficaci della previdenza sociale, delle pensioni e del mercato del lavoro, nonché, un migliore accesso ai finanziamenti, anche ai prestiti di piccole dimensioni (inferiore a € 25.000) per le imprese sociali, per le persone disoccupate e occupate saltuariamente. Bisogna, inoltre, assicurare un migliore supporto a chi decide di lavorare in altri paesi della UE e migliorare le condizioni di lavoro. Questo è l’ambient del Programma EaSI che, per l’appunto, sosterrà le nuove politiche occupazionali e sociali in tutta l’UE, concorrendo nella realizzazione della strategia Europa 2020. Sarà operativo dal 1 gennaio 2014 e terminerà il 31 dicembre 2020 e garantirà adeguate risorse finanziarie in materia di occupazione, politica sociale e inclusione, con la finalità di favorire un più elevato livello di occupazione, un miglioramento delle condizioni di lavoro, nonché, assicurare un’opportuna protezione sociale, una lotta contro la povertà, l’esclusione sociale e favorire una crescita solidale intesa come «un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale»[7]. Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo politico sul Programma EaSI in merito a un budget proposto pari ad 815 milioni di Euro per il periodo 2014-20 in favore dell’occupazione e dell’innovazione sociale. EaSI oltre che sostenere le politiche degli Stati membri finalizzate alla progettazione ed attuazione di interventi per il lavoro, riforme sociali dirette a favorire l’inclusione sociale, supporterà, altresì, i Governi regionali e locali nell’attuazione di “riforme”, grazie al coordinamento delle politiche, all’analisi e condivisione delle migliori pratiche[8].

Il Programma Employment and Social Innovation (EaSI) integra ed estende la copertura di tre programmi esistenti: PROGRESSProgramme for Employment and Social Solidarity (61%), EURESEuropean Employment Services (18%) e EPMF-European Progress Microfinance Facility,(21%), nell’ottica di renderne più efficace l’attuazione e i risultati della politica europea, nonché, di permetterà alla Commissione di ottimizzare la coerenza delle proprie politiche governative. È bene sottolineare che, i finanziamenti derivanti dal Programma EaSI consentiranno ai tre programmi di accrescere e perfezionare i progetti iniziati[9].

Ma quale la struttura di questo nuovo Programma? EaSI si articola su i seguenti tre assi che raggruppano in un quadro finanziario generale  i tre strumenti attualmente esistenti[10]:

  • PROGRESS (Programme for Employment and Social Solidarity) sarà destinato a sostenere lo sviluppo, l’attuazione, il monitoraggio, la valutazione e la promozione della politica occupazionale e sociale e della legislazione UE in materia di condizioni di lavoro, nonché, la diffusione dell’innovazione in collaborazione con le parti sociali, le organizzazioni della società civile e altre parti interessate;
  • EURES (European Employment Services). Darà attuazione al principio della libera circolazione dei lavoratori attraverso la promozione della mobilità intra-EU e il miglioramento dell’accessibilità alle opportunità occupazionali[11];
  • · EPMF (European Progress Microfinance Facility)-Strumento di micro finanza Progress, diretto a facilitare l’accesso al microcredito e quindi alla creazione di nuovi posti di lavoro attraverso la nascita di microimprese (Ibidem).

Quali le novità rispetto ai programmi già esistenti?

EaSI, integra i Programmi PROGRESS, EURES e MICROFINANZA, apportando delle novità. Relativamente al Programma PROGRESS attualmente in corso, le novità che distinguono l’asse sono due. La prima riguarda la soppressione delle due componenti “Parità di genere” e “Diversità e lotta contro la discriminazione”, che confluiranno invece nei futuri programmi di finanziamento per il settore giustizia; la seconda è la rilevanza mostrata alla sperimentazione sociale, per la quale viene specificamente vincolata una parte del budget destinato all’asse. Per il periodo 2014-2020, “Progress” all’interno di EaSI protrarrà le sue attività attuali, quali l’analisi, l’apprendimento reciproco e le sovvenzioni ma, altresì, beneficerà di uno specifico budget per l’innovazione sociale e la sperimentazione di politica sociale. Il budget totale proposto per tale asse è di circa 500 milioni di Euro per il periodo 2014-2020[12].

Rispetto all’asse EURES, EaSI supporterà le attività svolte dalla rete EURES dei servizi per l’impiego e la mobilità professionale, con l’intento di rafforzare l’ambito di intervento a livello Europeo specialmente in riferimento allo sviluppo di programmi di mobilità, con il fine di rispondere sia alla insufficienza di lavoratori in alcuni settori, ma anche per sostenere mobilità dei giovani lavoratori. Con la nuova proposta, quindi, il sistema generale EURES sarà rinforzato: le attività fondamentali di EURES a livello transfrontaliero saranno finanziati nell’ambito del programma EaSI, mentre le attività di EURES nazionali possono essere finanziati nell’ambito del Fondo Sociale Europeo, al fine di sostenere la mobilità dei lavoratori e aiutare le aziende a reclutare all’estero. Inoltre, a livello dell’Unione Europea, il portale EURES offrirà innovativi strumenti per la mobilità lavorativa tra Stati membri e nuovi schemi di target mobility come Your first EURES Job[13]. Il budget dovrebbe essere di circa 20 milioni di euro l’anno, con circa un terzo del bilancio per modernizzare il portale EURES e un terzo per lo sviluppo dei programmi mirati di mobilità[14].

Infine, l’asse Microfinanza e Imprenditoria sociale dovrebbe essere orientato ad agevolare l’accesso ai finanziamenti per gli imprenditori, in particolare per quelli che hanno difficoltà ad entrare nel mercato del credito tradizionale. Rispetto all’attuale European Progress Microfinance Facility, promosso nel 2010, il nuovo Progress dovrebbero risiedere in un sostegno allo sviluppo di imprese sociali, un’estensione del sostegno alle organizzazioni che si occupano di microcredito, in termini di maggiori finanziamenti alle istituzioni che si occupano di micro finanza, e finanziamento delle capacity building dei microcredit providers. Tale maggiore sostegno a questi soggetti assicurerebbe uno sviluppo del mercato degli investimenti sociali e delle stesse imprese sociali che, per l’appunto, si vedrebbero beneficiarie di finanziamenti ad hoc. Il budget totale proposto per la microfinanza e l’imprenditoria sociale dovrebbe ammontare a circa 171.15 milioni di Euro per il periodo 2014-2020. L’accesso alla microfinanza dovrebbe ricevere 77.75 milioni di Euro, che potrebbero tradursi in 400-450 milioni di Euro da destinare a microprestiti. Sviluppo della capacità istituzionale riceverebbe circa 8 milioni di euro e circa 85 milioni di Euro sarebbero dedicati per sostenere l’imprenditorialità sociale. Occupazione, mobilità lavorativa, specialmente giovanile, risultano, quindi, le nuove iniziative per l’occupazione e l’inclusione sociale oggetto del nuovo Programma EaSI, che contribuiranno, proficuamente, all’attuazione e al raggiungimento dei risultati fissati dalla strategia di crescita dell’EU prevista per i prossimi sette anni.



[1] Crescita intelligente secondo la strategia Ue 2020 significa sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione. Crescita sostenibile è promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva. Crescita inclusiva: promuovere un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca l’unione sociale e territoriale. Comunicazione della Commissione-Europa 2020, una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, Bruxelles, 3.3.2010 COM(2010) 2020.  Available at http://ec.europa.eu/eu2020/pdf/COMPLET%20IT%20BARROSO%20-%20Europe%202020%20-%20IT%20version.pdf

 [3] Available at http://ec.europa.eu/europe2020/europe-2020-in-a-nutshell/index_it.htm.

 

[4] Le iniziative prioritarie sono:

  • Crescita Intelligente:

– Agenda digitale europea;

– Unione dell’innovazione;

– Youth on the move;

  • Crescita sostenibile;

–   Un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse;

–   Una politica industriale per l’era della globalizzazione;

  • Crescita solidale;

–   Agenda per nuove competenze e nuovi lavori. Piattaforma europea contro la povertà.

 Available at http://ec.europa.eu/europe2020/europe-2020-in-a-nutshell/flagship-initiatives/index_it.htm

[6] Available at http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:52011PC0609:EN:NOT;

[7] Crescita solidale significa:

–    aumentare il tasso di occupazione dell’UE con un numero maggiore di lavori più qualificati, specie per donne, giovani e lavoratori più anziani;

–    aiutare le persone di ogni età a prevedere e gestire il cambiamento investendo in competenze e formazione

–    modernizzare i mercati del lavoro e i sistemi previdenziali;

–   garantire che i benefici della crescita raggiungano tutte le parti dell’UE http://ec.europa.eu/europe2020/europe-2020-in-a-nutshell/priorities/inclusive-growth/index_it.htm.

  [9] Inoltre, è bene sottolineare che insieme al Fondo sociale europeo, al Fondo per gli aiuti europei agli indigenti e al Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, EaSI costituisce il quarto pilastro dell’iniziativa europea per l’occupazione e l’inclusione sociale 2014-2020.

[11] Available at http www.fondieuropei2007-2013.it/upload%5C20142020bilancio%20CE.pdf.

[12] http://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=en&catId=89&newsId=1093

[13] “ll tuo primo lavoro EURES” è un programma di mobilità del lavoro per aiutare i giovani europei a trovare lavoro in altri paesi dell’UE. Si tratta di una delle azioni dell’ iniziativa Europa 2020 Youth on the Move e Opportunità per i giovani. L’obiettivo per il 2012-14 è di aiutare alcune 5 000 persone a riempire offerte di lavoro in tutta l’UE. Il Bilancio complessivo EURES dovrebbe rimanere lo stesso, a circa 20 milioni di euro l’anno, con circa un terzo del Bilancio per modernizzare il portale EURES e un terzo per lo sviluppo dei programmi mirati di mobilità. Available at http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=993&langId=en.

[14] Il bilancio complessivo EURES dovrebbe rimanere lo stesso, a circa € 20 milioni di euro l’anno, con circa un terzo del bilancio per modernizzare il portale EURES e un terzo per lo sviluppo dei programmi mirati di mobilità.