di Viviana Reda
La fuga era finita, finalmente. Quando mi voltai, in affanno, all’indietro, mi accorsi che i miei inseguitori erano svaniti, che di loro non era rimasta traccia. Solo un vago agitarsi del vento ricordava ancora i fremiti della corsa e le ansie del viaggio. Non so quanto tempo era durata la mia prigionia, non so se ore o secoli mi dividevano dalle cose note, dai sentieri inesplorati della mia terra. Tutti, ricordo, avrei voluto percorrerli, per giungere sempre qui, come oggi, in questa radura. Non so precisamente quale sia stato il luogo della reclusione, in cui le ore passavano, lente, a contare le ombre che cadevano tenui all’interno della gabbia. Forse qualcuno pensava che avessi un segreto nascosto, forse un tesoro, o un terribile mistero che tutti avrebbe annientato alla sua rivelazione. Continue reading “La gabbia”
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