di Vincenzo Curion
Il percorso artistico e personale non necessariamente è lineare e preordinabile. Anzi, il più delle volte, è tortuosa e complessa la strada che conduce a una propria identità e riconoscibilità, che fanno di un autore e della propria opera una manifesta conquista del genere umano. La storia vera da cui è stato tratto questo film ne è un esempio e, stando a quanto dicono le critiche piovute, la pellicola, malgrado la cura nella realizzazione, potrebbe non essere il miglior modo di scoprire e conoscere la vicenda umana e artistica del protagonista. Uscito all’inizio del 2019 nelle sale cinematografiche italiane, il film “Benvenuti a Marwen”, non ha raccolto il consenso di pubblico sperato malgrado la regia di Robert Zemeckis, -regista di Ritorno al futuro, Cast Away e Contact fra gli altri-, e la valida interpretazione di Steve Carell, nei panni del protagonista Mark Hogancamp, artista-fotografo che ha trovato nell’arte una propria cura e ragione di vita dopo la terribile aggressione che gli ha fatto perdere la memoria. Il film di Zemeckis – che unisce scene con attori veri a scene d’animazione ambientate a Marwen – è in genere abbastanza fedele alla storia di Hogancamp, ma è stato criticato per questioni tecniche e anche perché, come ha scritto Chris Nashawaty su Entertainment Weekly, «mentre Marwencol, il documentario del 2010, voleva farti conoscere Hogancamp, questo film ti allontana da lui». Continue reading “Un’immagine mille storie. Benvenuti a Marwen”
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