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Un’immagine mille storie. Benvenuti a Marwen

di Vincenzo Curion

Il percorso artistico e personale non necessariamente è lineare e preordinabile. Anzi, il più delle volte, è tortuosa e complessa la strada che conduce a una propria identità e riconoscibilità, che fanno di un autore e della propria opera una manifesta conquista del genere umano. La storia vera da cui è stato tratto questo film ne è un esempio e, stando a quanto dicono le critiche piovute, la pellicola, malgrado la cura nella realizzazione, potrebbe non essere il miglior modo di scoprire e conoscere la vicenda umana e artistica del protagonista. Uscito all’inizio del 2019 nelle sale cinematografiche italiane, il film “Benvenuti a Marwen”, non ha raccolto il consenso di pubblico sperato malgrado la regia di Robert Zemeckis, -regista di Ritorno al futuro, Cast Away e Contact fra gli altri-, e la valida interpretazione di Steve Carell, nei panni del protagonista Mark Hogancamp, artista-fotografo che ha trovato nell’arte una propria cura e ragione di vita dopo la terribile aggressione che gli ha fatto perdere la memoria. Il film di Zemeckis – che unisce scene con attori veri a scene d’animazione ambientate a Marwen – è in genere abbastanza fedele alla storia di Hogancamp, ma è stato criticato per questioni tecniche e anche perché, come ha scritto Chris Nashawaty su Entertainment Weekly, «mentre Marwencol, il documentario del 2010, voleva farti conoscere Hogancamp, questo film ti allontana da lui». Continue reading “Un’immagine mille storie. Benvenuti a Marwen”

Un’immagine mille storie. Edward mani di forbice

di Vincenzo Curion

-“Abbracciami”- “…Non posso…” (Kim ed Edward)

Uscito nel 1990 il film Edward mani di forbice si appresta a raggiungere il traguardo dei trent’anni, consolidando di proiezione in proiezione, il proprio ruolo di film di culto. Nato dalla mente visionaria di Tim Burton, che negli anni dirà che questo è il film che più rappresenta la sua opera, questa favola gotica è divenuto un’icona di una generazione, emblema di un disagio, che è ancora attuale, e di una purezza che fa piacere ritrovare, sia pure attraverso il mezzo filmico. La storia raccontata è una fiaba drammatica che ha per protagonista una creatura umana sprovvista delle mani, sostituite da diverse affilatissime forbici. La vicenda è narrata da una nonna alla propria nipote, una sera d’inverno durante una nevicata. Grazie al mezzo del flashback, l’anziana donna racconta un episodio ambientato nel sobborgo americano dove vivono. In un tempo non meglio precisato, a cavallo tra gli anni cinquanta e settanta del novecento, case dai colori pastello, vialetti tutti uguali e finemente curati, automobili, ugualmente dai colori sgargianti come fossero disegnate dalla mano di un bambino, e un clima apparentemente estivo, la cui stucchevole raffigurazione anticipa quella di un altro film del 1998 “The Truman Show”, restituiscono l’immagine di una cittadina estremamente anonima, dove neppure compaiono insegne, nomi di strade o scritte pubblicitarie. Continue reading “Un’immagine mille storie. Edward mani di forbice”