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Un’immagine, mille storie. Una giusta causa/On the basis of sex.

di Vincenzo Curion

Non necessariamente un film deve raccontare in maniera strabiliante una storia, ma quel che conta molto spesso è la storia che racconta. “Una giusta causa”, il titolo italiano del film “On the basis of Sex”, si ispira alla storia vera di Ruth Bader Ginsburg, prima avvocato, poi magistrato, infine giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti. Seconda donna, in ordine di tempo, ad aver servito il massimo organo giuridico americano. Paladina della parità di genere e dei diritti delle donne, nella sua storia si riverbera la lunga e tortuosa progressione della parità di genere negli Stati Uniti d’America. Progressione che non è ancora terminata nella sperata e agognata uguaglianza, dal momento che ancora oggi vi sono fortissime discriminazioni di genere, non soltanto negli Stati Uniti, ma in tutto il progredito emisfero nord occidentale.

Il film inizia nel 1956, ad Harward, dove nove donne si iscrissero per studiare legge. Fino a sette anni prima, la facoltà di legge neppure contemplava che una donna potesse comparire tra gli iscritti. Nove su cinquecento matricole. Tra quelle, una giovane signora da poco madre che condivideva l’appartamento col proprio marito anch’egli studente del secondo anno presso il prestigiosissimo Ateneo. Ambiente formale, selettivo, fortemente competitivo. Un tempio dello studio del diritto, ma anche il posto dove si costruiscono élite. Maschili. Nel discorso d’inizio anno, pronunciato dal decano Erwin Griswold, si parla del privilegio di essere un “uomo di Harvard”, il “professionista intelligente, tenace, determinato. Guida devota e baluardo della legalità fedele al proprio paese e rispettoso della tradizione e delle istituzioni”. Continue reading “Un’immagine, mille storie. Una giusta causa/On the basis of sex.”

Un papero Fantastico. A Cava de’ Tirreni la mostra QuattroVoltePaperino – nei giorni del suo compleanno

di Vincenzo Curion

È aperta fino al 16 giugno prossimo la mostra “Quattro volte Paperino” presso la Mediateca MARTE in Cava de’ Tirreni.

Il centro culturale, sito ai margini del Borgo Scacciaventi, di fronte alla Chiesa del Purgatorio, conserva l’originaria facciata della Chiesa di S. Giovanni Battista, edificata tra il 1640 e il 1650. Dopo un focus sui maestri dell’arte del Novecento cominciato con Chagall nel 2015, Mirò nel 2016, proseguito con Picasso nel 2017 e Andy Warhol nel 2018, dal 16 febbraio scorso gli spazi espositivi del primo piano dell’edificio, ospitano la mostra dedicata al collerico, pasticcione, indolente Papero, nato dalla penna di Walt Disney. L’attuale rassegna cavese, vuole così celebrare il fumetto come fenomeno culturale ampiamente conosciuto e condiviso a tutti i livelli.

Il papero in casacca da marinaio, come testimonia un sondaggio svoltosi in occasione del numero 3000, tra il lettori della testata Topolino rappresenta uno dei più amati e preferiti personaggi della Walt Disney. Dall’esordio nel cortometraggio “La gallinella saggia del 1934 (più volte girato in TV negli ultimi giorni) e, nello stesso anno, nei fumetti della serie Sinfonie allegre è stato un crescendo di popolarità e di preferenze per il papero antropomorfo, che era stato inizialmente pensato come un personaggio di passaggio. Il mito è cresciuto talmente tanto che ha spinto gli autori a separare le linee narrative di Topolino e di Paperino che, originariamente, erano nate intrecciate. Accanto a Topolino si è evoluto, nel ruolo di comprimario e spalla, il personaggio di Pippo. Continue reading “Un papero Fantastico. A Cava de’ Tirreni la mostra QuattroVoltePaperino – nei giorni del suo compleanno”