di Regina Brandolini
È oggi largamente diffusa nell’ambito della ricerca pedagogica l’idea che si debba sempre più arricchire la normalità del fare scuola di tutti gli strumenti, metodologie e più in generale di tutte le specificità tecniche codificate e utilizzate per gli alunni speciali, “normalizzandole e venendo da queste modificata in senso inclusivo”. Si auspica cioè l’inclusione dei principi attivi tecnici e speciali nella normalità, permettendo alla normalità e alla specialità di convivere ed essere contaminate l’una dall’altra, rendendo più efficace e vantaggiosa la vita scolastica di tutti gli alunni.
Questo arricchimento si rende ancor più necessario oggi, all’interno del mondo scolastico, dove gli insegnanti percepiscono, accanto alle consuete forme di disabilità, una nuova crescente complessità del disagio scolastico e delle nuove forme di difficoltà di apprendimento.
Nonostante la maggiore formazione degli insegnanti curriculari e l’ingresso di insegnanti di sostegno altamente formati, questa prospettiva incontra ancora oggi grandi resistenze. Indagarne le motivazioni richiederebbe largo spazio, qui invece mi interessa focalizzare l’attenzione sul fatto che questa prospettiva di speciale normalità affonda le sue radici nelle intuizioni che Maria Montessori ebbe già più di cento anni fa. Continue reading “Le radici montessoriane della ‘speciale normalità’”
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