di Adolfo Giuliani
Cosa farà l’essere umano fra pochi decenni, se si va avanti così? I mezzi elettronici e, in modo particolare, il cellulare, avanzano sempre di più e compromettono il rapporto umano.
Già adesso i giovani non parlano più tra di loro; anche quando stanno insieme, sono sempre impegnati individualmente in conversazioni con altri tramite cellulare. Anche in famiglia succede la stessa cosa: si parla poco, sia quando si è a tavola per pranzo o cena, sia quando si è in macchina per un viaggio.
Ma non solo i giovani sono malati di cellular-mania, sono compromesse anche molte persone adulte, fanno la stessa cosa pur avendo impegni di lavoro e di famiglia: ci avviamo verso un mondo di solitudine.
Questo è uno dei malesseri del progresso.
Il genere umano si sta indebolendo sempre di più, il suo cervello pensa sempre meno. Siamo ad una svolta. Ci possiamo salvare ancora da un mondo virtuale, finto e senza valori e da una graduale inattività cerebrale e fisica, che potrebbe imprigionare l’uomo senza che se ne accorga? Capirà l’uomo in tempo utile il rischio che corre? Saprà impedire la sua stessa rovina? Se andrà oltre, avrà ancora le forze per reagire e tornare indietro? Bisognerebbe lavorare molto con i giovani, metterli in guardia dai pericoli futuri, per impedire che la tecnologia soppianti le capacità da sempre prerogativa del genere umano.
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