di Vincenzo Giarritiello
Lo scandalo degli appalti alla ASL di Benevento in cui è coinvolta, pur non essendo al momento indagata, il Ministro dell’agricoltura Nunzia De Girolamo, intercettata illegalmente da uno dei presenti durante una riunione tenutasi a casa del padre del ministro, dove la De Girolamo pronunciò frasi che lascerebbero presumere un suo coinvolgimento diretto legato alle nomine per la gestione del 118 beneventano e del bar del Fatebenefratelli, andato poi in gestione allo zio del ministro, è l’ennesima vicenda che tradisce quanta ipocrisia regni ai piani alti di questo sempre più sgangherato paese.
Mentre il Ministro inveisce contro chi ha pubblicato le intercettazioni “illegali”, nella fattispecie “Il Fatto Quotidiano”, parlando di campagna diffamatoria contro la sua persona, i magistrati titolari dell’inchiesta hanno acquisito quella stessa registrazione a testimonianza che, seppure ottenuta in maniera illegale, ossia ad insaputa dei presenti alla riunione, rappresenterebbe comunque un elemento probatorio di una gestione “truffaldina” nella gestione degli appalti della ASL pertanto è impossibile non tenerne conto.
Questa visione contraddittoria tra il ministro e i magistrati riguardo alla natura dell’intercettazione fa capire che per la legge anche una registrazione non autorizzata dai giudici, da cui trasparirebbero dei reati a carico degli intercettati a loro insaputa, può essere acquisita come elemento dimostrativo in un’inchiesta e eventualmente in un processo.
È comprensibile il disappunto del Ministro. Ma a questo punto, seppure alla fine verrà appurata la sua totale estraneità ai fatti, non sarebbe il caso che si dimettesse onde non alimentare ulteriormente nell’opinione pubblica l’idea che la politica sia tutta un magna magna?
Questo paese ne ha viste e sentite tante, dalla casa di Scajola pagata a sua insaputa da altri; a Rubi nipote di Mubarak; fino ad Alfano Ministro degli Interni del tutto ignaro che le forze di polizie poste sotto il suo comando stanno compiendo un’azione congiunta con forze straniere sul nostro territorio per rimpatriare forzatamente nel proprio paese la moglie la figlia di un dissidente kazako – Alfano è stato smentito ben due volte sulla sua totalità ignoranza dei fatti dal suo ex capo di gabinetto per il quale invece il Ministro sapeva!
Per non parlare dello scandalo degli appalti post terremoto a L’Aquila che ha costretto a dimettersi il sindaco Cialente, a sua volta inconsapevole di quanti sciacalli si annidassero nella sua amministrazione, delle firme false che hanno indotto il TAR ad annullare le elezioni regionali del Piemonte vinte dal leghista Cota, o dei rimborsi illeciti relativi alla penultima giunta della regione Sicilia?
Possibile che in questo paese il potere non abbia un barlume di dignità? Che non si faccia scrupoli di arricchirsi perfino sulle altrui disgrazie, definendo una botta di culo il terremoto? (testuale)
Sorge il dubbio che quando parlano di ripresa imminente, i politici si riferiscano a quella di prendere per i fondelli i cittadini!
W MM Giarritiello Politica senza dignita dalle Alpi alla Sicilia