Luciano De Crescenzo, Napoli nel cuore

di C. Gily Reda

L’autore di Così parlò Bellavista, quest’anno recitato al San Carlo anche con gli stessi attori: per De Crescenzo c’era Geppy Gleijeses. Era il suo compleanno, i 90 anni, nel settembre 2018: il San Carlo sembrava un uovo, pieno di giovani che hanno visto il film e ripetono le gag, diventate proverbi urbani (Libertà libertà… pur’o pappavallo l’adda’ pruvà; Ma comme fa!!! detto con stupore allo sgangherato poeta estemporaneo).


Si è spento Luciano De Crescenzo, persona rara e di grande spessore culturale, dotato di quello spirito ironico che solo un Napoletano doc possiede.

Il Movimento artistico culturale “Esasperatismo Logos & Bidone” partecipa al dolore della famiglia.

Adolfo Giuliani

Anche con Luciano De Crescenzo Adolfo Giuliani aveva pensato di celebrare quel riconoscimento pubblico della città verso le persone più vicine allo spirito della città, anche se non vivono in città preferendo i salotti di Roma. Quei “Grandi intellettuali del Sud”, come ha detto al telegiornale Renzo Arbore, facondi e buoni argomentatori che, a dire la verità, non sono scomparsi nemmeno oggi, ma sono sempre stati rari. Così autoironico era de Crescenzo, da dire che la sua fortuna era di non essersi montato la testa diventando uno dei tanti fantocci TV, o uno dei ricchi potenti che scaricano l’ira su Napoli ingrata, impoverendola. Tutti ricordano i salotti televisivi di Arbore, con gli amici Marisa Laurito, Catalano, Andy Luotto, Nino Frassica, De Crescenzo… – Arbore al TG era commosso sino alle lacrime e ricordava il comune amore per Napoli, dove sarà sepolto il 20 luglio, che lo ha portato a dargli conforto con le sue ormai classiche interpretazioni delle canzoni napoletane.

Chi non è di Napoli pensa che il sole sia scomparso, che i rifiuti l’abbiano sommersa, peggio della lava invocata da Vittorio Feltri… è una ‘incomprensibile’ lotta civile quella in atto, forse per la trasformazione delle Lacreme napulitane degli esuli in disprezzo per La patria napoletana, come diceva Elena Croce. Ma nonostante i guasti continui della politica, invece, i giovani si riconoscono in Bellavista anche se i malviventi non muoiono mai, come ovunque – solo che prima si redimevano per la mamma e l’ammore… oggi imparano a fare l’amerikano. Ricordare De Crescenzo è anche ricordare quel titolo della Mostra del 2008 con cui iniziò l’opera di OSCOM in città: la mostra Anche io sono Napoletano, proprio perché è la patria degli Uomini della Libertà.

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