La ricerche di EU KIDS online Italia (3)

Dimensione rischi e opportunità

di Anna Irene Cesarano

In riferimento alla dimensione dei rischi e dei danni, gli studi condotti evidenziano una percentuale inalterata e più bassa d’Europa per quel che attiene a chi è stato turbato da qualcosa che ha visto o sperimentato online, anche se il 55% dei ragazzi italiani ha fatto esperienza di almeno un rischio sui dieci rischi misurati e che, tale percentuale era del 39% nel 2010. I rischi in cui possono incorrere gli adolescenti sono vari e molteplici, più o meno gravi, e vi ritroviamo l’esposizione a user generated content negativi in particolare siti razzisti che incitano all’odio, violenza e discriminazione, siti pro-anoressia o pro-bulimia, incontri offline e contatti con persone sconosciute e conosciute in Rete, l’esposizione a contenuti pornografici, cyber bullismo, adescamento da parte di pedofili, ma fra queste esperienze è ancora il bullismo il rischio che più preoccupa i ragazzi (Ibidem).

Anche in Italia, così come per altre paesi europei come Danimarca e Romania, esiste una correlazione tra opportunità e rischi, del tipo “più opportunità più rischi”, infatti a fronte di un maggiore utilizzo di Internet nei vari settori e nelle attività quotidiane, all’ampliamento delle opportunità online, cresce anche l’esposizione ai rischi, contrariamente ad altri paesi come Belgio, in minor misura Portogallo e Regno Unito, al crescere delle opportunità si accompagna anche una minore esposizione ai rischi. Mentre solo il 9% degli adolescenti intervistati parlerebbe con un insegnante delle sue esperienze negative online, le mamme e gli amici rimangono le persone in cui i ragazzi ripongono maggior fiducia e a cui si rivolgerebbero come fonte di sostegno, in caso di esperienze problematiche su Internet, anche se nel complesso la probabilità che i ragazzi italiani chiedano aiuto in caso di situazioni problematiche su Internet è inferiore alla media europea (63% vs. 67%) (Ibidem).

Per quel che attiene all’uso eccessivo e alla dipendenza emotiva, risulta chiaro dalla ricerca che Smartphone e cellulari permettono agli adolescenti “il contatto perpetuo” al gruppo dei pari, l’accesso sociale o un senso di prossimità alle persone care, a riprova di ciò la maggioranza degli intervistati sostiene di sentirsi più connesso e vicino ai propri amici da quando ha uno smartphone.

A tal riguardo si evidenzia anche un certo senso di pressione sociale, traducibile nel disagio di essere sempre raggiungibili e di rispondere in tempo reale ai messaggi ricevuti. Il 50% dei teenagers italiani, infatti, afferma che ha provato “molto spesso” o “abbastanza spesso” una forma di uso eccessivo dello smartphone, come il forte bisogno di controllare il telefono continuamente in caso di nuovi messaggi, anche in luoghi proibitivi a tale attività, anche se la percentuale per quel che riguarda ragazzi italiani che hanno esperito almeno due forme di uso eccessivo di Internet resta inferiore in relazione alla media europea. Gli smartphone proprio per le loro caratteristiche, sono più piccoli difficilmente monitorabili e destinati a usi più personali e pongono in essere nuove sfide ai genitori (Ibidem).

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