di Anna Savarese
Il Cantico delle creature rappresenta il superamento della primigenia visione cristiana della Natura, che aveva prodotto la “demonizzazione” del “bosco sacro”, luogo sacro per eccellenza di contatto tra l’umano e le divinità pagane, pieno di vita, di cibo, di legna, di erbe medicamentose, ma anche pericoloso perché infestato da belve, rischioso perché in esso ci si può smarrire o incontrare satiri, fauni, ninfe, divinità a volte benevoli, ma spesso anche malevoli, da ingraziarsi con preghiere, danze, riti e sacrifici…
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