di Stefano Ulliana
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Per questo la serie duplice delle contrapposizioni dialettiche si sta ora ampliando e potenziando in modo assoluto in una sorta di contraddizione assoluta del Capitale, dove l’iper-astratto della speculazione borsistica pompa inesauribilmente ed inesorabilmente la necessità ed il fato della violenza totale, dell’espropriazione naturale ed antropica, ridisegnando territori, riorganizzando inter-comunità umane con lo strumento degli spostamenti di massa ed i genocidi mascherati, pianificando la separazione e la contrapposizione fra un livello superiore di movimento e d’ordine ed uno inferiore e territoriale di immobilità, immodificabilità e feroce subordinazione ai progetti di continua trasformazione che piovono dall’alto, secondo le decisioni interessate e complici degli investitori economici mondiali e dei rappresentanti politici locali (nazionali, regionali, provinciali)…
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