di Clementina Gily, Editoriale
Fuoriuscire dalla crisi implica uno sforzo congiunto fra cittadinanza e Unione europea. Quando si parla dell’attuale crisi economica come opportunità e non solamente come problema, non si fa riferimento ad un eufemismo, bensì ad una realtà. La crisi economica può spronare la partecipazione collettiva a riscoprire il potere di aggregazione, rispolverare il sentimento identitario e di appartenenza alla cultura comune, rinsaldare i legami sociali tra cittadinanza e popolazione. Questo connubio è corroborato dall’UE da sempre, specialmente nell’occasione simbolica della Festa dell’Europa, che si tiene in tutti gli Stati membri. Un esempio può essere tratto dal caso della Germania che nella presente tempesta economica, svolge un ruolo centrale. Inizia così una collaborazione di Wolf con il centro Europe Direct del LUPT Centro dell’Università Federico II.
Il Partito d’Azione, di cui stiamo pubblicando notizie ed interviste, era anche il partito di Altiero Spinelli, uno dei grandi europeisti che avviarono i processi dell’unificazione, di Carlo Azeglio Ciampi, il presidente che definì il passaggio all’euro “un sogno di tutta una vita”, di Federico Chabod, che scrisse tra l’altro il saggio L’idea di Europa: se oggi tanti italiani si sentono europei anche più che italiani, più degli altri paesi europei, si deve a questi fermenti così vivi nella cultura italiana a non chiudere le frontiere dei saperi e della cittadinanza, a conservare la tradizione dei viaggi che hanno sempre unito mentre le politiche e le guerre dividevano tanto gli stati europei.
Speriamo così di continuare una tradizione gloriosa e di rinverdirla, oggi che la memoria si indebolisce e che la rete può dare il suo contributo a conservare e trasmettere le tradizioni migliori: nel prossimo numero, una nuova intervista sul Pd’A ricorderà come anche le tradizioni di sinistra siano sempre state attraversate dal liberalismo democratico e socialista, tendenzialmente rivoluzionario pacifico, che è nello spirito dell’Europa non meno del popolarismo e dell’ecologismo: i valori sono di tutti, l’importante è affermarli come il vero diritto dei popoli.