L’Unione Europea come fulcro di irradiamento della libertà – Il ruolo del Parlamento

di  Guglielmo Trupiano

Come Roma è stata la punta di diamante dalla quale si irradiava la civiltà e l’estensione della cittadinanza alle altre popolazioni, i soci, così l’Unione europea è, attualmente, fulcro di irradiamento dei diritti civili e delle libertà a livello internazionale.

L’Unione europea opera su diversi fronti nel campo della pace e della salvaguardia della democrazia[1], sia all’interno che all’esterno delle proprie frontiere, attraverso determinati strumenti che estendono l’influenza europea a livello globale, proiettandosi su scenari geopolitici lontani, attraverso la Politica Estera Comune e lo strumento del SEAE, ma anche vicini, seguendo l’ottica del buon vicinato.

Secondo accreditate fonti di letteratura di settore, l’Unione europea è, effettivamente, uno dei migliori peacekeeper del mondo e questa considerazione si basa, in realtà, sulla scia della ragione stessa dell’Unione europea, ovvero la necessità di un’unione per superare la nefasta tradizione continentale di guerre. In un lasso di tempo relativamente breve, il Vecchio Continente è divenuto stabile, pacifico, volto alla cooperazione.

È sempre di estremo interesse valutare come lo stesso mito fondativo dell’Europa, ovvero il Ratto dell’omonimo personaggio femminile mitologico, nasca da una situazione di guerra – in questo caso di violenza – per poi concludersi poeticamente.

Da sempre, in realtà, in Europa sono stati studiati strumenti diplomatici per garantire una certa stabilità, come i matrimoni, ad esempio, tra le case reali, oppure i finissimi bilanciamenti di strategie sottese.

Oggi, l’Unione europea utilizza nuovi strumenti nei quali il Parlamento europeo svolge un ruolo di capillare monitoraggio e garanzia di stabilità ed equità, come per quanto riguarda il Servizio europeo per l’azione esterna, il SEAE[2], nato nel 2011 con il Trattato di Lisbona, per il quale il Parlamento a più riprese ha sottolineato la necessità che sia sottoposto al controllo politico e di bilancio ed ha anche richiesto la necessità di equilibrio geografico nelle sue assunzioni[3]; un altro caso è costituito dalle politiche di vicinato, con particolare riferimento al sostegno politico e finanziario nel caso della Primavera araba[4]. Altri casi di analogo impegno del Parlamento europeo[5] sul fronte del buon vicinato e dell’allargamento sono, ad esempio, l’EURONEST[6], iniziativa del Parlamento europeo che si configura come nuova assemblea parlamentare che permette di riunire i deputati al Parlamento europeo ed i membri del partenariato orientale o le spinte propulsive nei negoziati con la Turchia[7] e con l’ex Repubblica iugoslava di Macedonia[8].

Gli accordi commerciali sono ulteriori strumenti di diffusione dei valori democratici e, sempre in virtù del Trattato di Lisbona, è necessaria l’approvazione del Parlamento prima dell’entrata in vigore di accordi commerciali e di partenariato dell’UE con paesi o regioni extra-UE[9].

Il ruolo dell’UE nel mondo non si limita solamente a queste attività “classiche” o, ancora meglio, acclarate, di diplomazia e di geopolitica, in quanto l’UE svolge un ruolo capillare nella salvaguardia delle libertà civili anche attraverso ulteriori margini di azione, estendendo dunque il proprio influsso benefico anche nelle zone extra UE. È necessario partire dal presupposto, stabilito in un comunicato del 2 dicembre 2013, per il quale “Dal 2009, il Parlamento si è impegnato affinché chiunque viva nell’UE goda degli stessi diritti di base e della libertà di circolazione, sottolineando che la crisi economica e finanziaria non deve essere usata come pretesto per limitarli”[10]. Dunque, anche il fronte delle libertà civili, della privacy e della protezione dei soggetti più deboli, si configurano come tematiche che sono essenzialmente rivolte all’interno dell’Ue ma che hanno, a ben vedere, un influsso anche nella zona extra UE come, in primis, attraverso la prevenzione degli abusi on line e il perseguimento delle vittime minorenni con misure più severe, con un conseguente scoraggiamento nelle attività illecite e pedopornografiche[11].

Un altro grande settore dove l’impatto dell’UE nel mondo è imponente è la lotta alla tratta di esseri umani, specialmente nei campi dell’industria del sesso e dello sfruttamento della manodopera[12].

In un mondo sempre più globalizzato dove le interconnessioni sono ormai calcolabili solo attraverso algoritmi, l’UE si è imposta nel campo della “Protezione della privacy, dei dati personali e della libertà di Internet”, come definisce l’omonimo paragrafo del Comunicato[13]:

“La regolamentazione e limitazione della raccolta massiccia di dati personali da parte di social network, motori di ricerca e altri fornitori di servizi online e, nel contempo, la riduzione della burocrazia per le imprese hanno costituito una parte importante del lavoro del Parlamento per un cambiamento radicale delle norme sulla protezione dei dati nell’UE.

I deputati della commissione libertà civili hanno sostenuto una proposta che pone i possessori di dati personali al centro della nuova normativa, assicurando che questi sappiano esattamente quali informazioni personali sono raccolte e a quali scopi. I cittadini europei avrebbero inoltre il diritto a rettificare o cancellare i loro dati personali, mentre il loro esplicito consenso sarebbe necessario per consentirne qualsiasi trattamento.

Secondo i deputati, le sanzioni pecuniarie inflitte alle imprese che non rispettano le norme dovrebbero essere rese più severe (e ammontare a fino al 5% del fatturato annuo a livello mondiale).

I deputati hanno anche inserito nuove garanzie per i trasferimenti di dati verso paesi terzi al di fuori dell’UE. Se un governo non-UE chiede una società (ad esempio motore di ricerca, social network o fornitore di cloud) di rivelare informazioni personali trattati nell’UE, l’impresa dovrebbe chiedere l’autorizzazione all’autorità nazionale per la protezione dei dati prima di trasferire tutti i dati. L’azienda avrebbe anche informare l’interessato di tale richiesta.

Il Parlamento ha assunto inoltre l’iniziativa di aprire un’inchiesta approfondita sui programmi di sorveglianza degli Stati Uniti, tra cui le intercettazioni dei locali dell’UE e altre attività di sorveglianza svolte da Stati membri dell’UE.

Il Parlamento ha forzato la rinegoziazione di un Accordo con gli Stati Uniti sull’accesso ai dati personali dei passeggeri del trasporto aereo a maggio 2010 al fine di rafforzare la salvaguardia della privacy. Quando i passeggeri dell’UE viaggiano negli Stati Uniti, in Australia o in Canada, le Autorità di tali paesi hanno la possibilità di registrare dati quali nomi, indirizzi o numeri di carta di credito. I deputati al Parlamento europeo sono però riusciti a imporre limiti più rigorosi ai periodi di conservazione dei dati e migliori misure di tutela per evitare abusi. Per esempio, le Autorità non hanno accesso diretto alle banche dati dei vettori aerei.

Il Parlamento ha inoltre ottenuto modifiche a un Accordo con gli Stati Uniti sulla condivisione dei dati bancari, il “Terrorist Finance Tracking Program” (programma di controllo delle transazioni finanziarie dei terroristi, TFTP). A luglio 2010, 5 mesi dopo aver respinto l’accordo iniziale, i deputati hanno approvato nuove disposizioni per rafforzare la privacy e la protezione dei dati. È stata la prima volta che il Parlamento si è dimostrato forte e ha ottenuto modifiche all’accordo internazionale grazie ai nuovi poteri acquisiti nel 2009.

Il Parlamento europeo ha respinto l’ACTA, l’ Accordo commerciale anticontraffazione di alto livello sulla protezione internazionale del diritto d’autore in considerazione delle preoccupazioni sulla privacy e sulle limitazioni della libertà dei normali utenti di Internet che avrebbero persino potuto portare a sanzioni penali per la condivisione di film online. Si tratta del primo Accordo commerciale internazionale rifiutato dal Parlamento europeo in virtù dei nuovi poteri attribuitigli dal Trattato di Lisbona.

L’Unione europea si è inoltre impegnata per migliorare la protezione dei cittadini dai reati online, rendendo più severe le sanzioni contro i responsabili di attacchi informatici e chiedendo alle principali società di segnalare gravi violazioni dei dati nei loro sistemi”[14].

Tuttavia, l’Unione europea e, più in particolare, il Parlamento europeo, riempiono di contenuti questi principî democratici, attraverso una continua e permanente attività dedita alla “Promozione di diritti umani, democrazia e Stato di diritto”, come recita l’omonimo paragrafo nella cartella stampa “Commercio e affari esteri”:

“Il premio annuale Sakharov per la libertà di pensiero è diventato il più visibile simbolo della strenua difesa dei diritti umani e della democrazia da parte del Parlamento europeo. Nel 2011, è stato assegnato a cinque attivisti della Primavera araba, sottolineando l’importanza attribuita dal Parlamento europeo alle storiche rivolte nel Mediterraneo meridionale sin dal loro inizio. Nel 2012 il Premio è stato assegnato a due attivisti iraniani e nel 2013 a Malala Yousafzai, l’attivista pakistana per l’istruzione per le ragazze.

Grazie alle proprie azioni chiare e determinate nel campo dei diritti umani, il Parlamento europeo ha ottenuto una notevole visibilità nel mondo. Questo ha contribuito a mettere in evidenza e a fermare chiari casi di violazioni dei diritti umani perpetrate ai danni di individui e gruppi.

Nel corso della legislatura, il Parlamento europeo ha lavorato per promuovere i valori chiave dell’Unione europea mediante le sue 40 delegazioni presso i parlamenti di Paesi non appartenenti all’UE e le Assemblee parlamentari multilaterali. I deputati al Parlamento europeo hanno partecipato a oltre 30 missioni di monitoraggio elettorale nel mondo dal 2009, tra cui le elezioni generali in Sudan nel 2010, le elezioni dell’assemblea costituente in Tunisia nel 2011 e le elezioni parlamentari in Georgia nel 2012 , contribuendo a rafforzare l’adesione ai processi politici democratici, trasparenti, equi e liberi” [15].

Stando alla dichiarazione dei Presidenti dei Parlamenti dell’Unione europea di Copenhagen, 2006, “Lo sviluppo delle istituzioni parlamentari è sinonimo di democratizzazione e il loro corretto funzionamento è un requisito fondamentale della democrazia. Gli scambi tra i parlamenti rafforzano e consolidano la loro missione in ogni paese e contribuiscono alla diffusione dei valori democratici a livello mondiale. La cooperazione tra i parlamenti a diversi livelli di sviluppo costituisce quindi uno strumento fondamentale di promozione della democrazia”[16] ed è in questa “ratio” che deve essere inserito l’OPPD, l’Ufficio per la promozione della democrazia parlamentare che nasce nel 2008 alle dipendenze della Direzione generale delle Politiche esterne del Parlamento europeo. L’Ufficio sviluppa importantissime azioni di institution building e capacity building sulla scorta delle richieste dei parlamenti delle nuove democrazie che si rivolgono all’assemblea parlamentare comunitaria la quale persegue ed implementa queste azioni nel pieno spirito tipicamente europeo di condivisione delle best practices.

Come già citato, il premio annuale Sakharov[17] per la libertà di pensiero è la punta di diamante delle politiche esterne del Parlamento europeo nel campo della salvaguardia dei diritti civili, in primis quella della libertà di pensiero. È estremamente simbolico il nome di questo premio, nato nel 1988, conferito per la prima volta, a titolo postumo, a Nelson Rolihlahla Mandela e Anatoli Marchenko. Il premio è infatti intitolato all’inventore della bomba ad idrogeno, insignito del Premio Nobel per la Pace nel 1975, il quale combatté strenuamente per sensibilizzare al pericolo della corsa agli armamenti, ben conscio delle potenziali e conseguenti devastazioni, giungendo al Trattato sugli armamenti nucleari del 1963 e che fu considerato un dissidente sovversivo. Sakharov istituì un comitato per la difesa dei diritti dell’uomo e delle vittime delle persecuzioni politiche, divenendo uno dei simboli del coraggio e della forza per la salvaguardia dei diritti umani e della libertà di pensiero.

Ogni anno, in ricorrenza della data della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite del 1948, a Strasburgo una cerimonia solenne celebra il vincitore del Premio Sakharov che “riconosce l’impegno di personalità di spicco distintesi nella lotta contro l’intolleranza, il fanatismo e l’oppressione. Seguendo l’esempio di Andreï Sakharov, i vincitori del premio a lui intitolato testimoniano di quanto coraggio sia necessario per difendere i diritti dell’uomo e la libertà di espressione”, come spiega sempre il sito web dedicato, che riporta anche un’interessante carrellata dei vincitori dalla prima edizione del Premio sino ai giorni nostri[18]. Quest’anno l’edizione 2013 è stata conferita a Malala Yousafzai[19]: “Con l’assegnazione del premio Sacharov a Malala Yousafzai, il Parlamento europeo riconosce l’incredibile forza di questa giovane donna. Malala coraggiosamente sostiene il diritto di tutti i bambini a un’equa istruzione. Tale diritto è troppo spesso trascurato quando si tratta di ragazze” ha dichiarato Martin Schulz, come riportato dal sito web del Parlamento europeo, in un comunicato del 10 ottobre 2013, la vigilia della Giornata internazionale del Bambino e della Ragazza, come prosegue la medesima dichiarazione: “Domani, 11 ottobre, ricorre la Giornata internazionale del bambino e della ragazza e vorrei ricordare che circa 250 milioni di ragazze nel mondo non possono recarsi liberamente a scuola. L’esempio di Malala ci ricorda i nostri doveri e la responsabilità per il diritto all’istruzione dei bambini. Questo è il miglior investimento per il futuro”[20].

Il Premio Sakharov è dunque uno degli elementi più visibili dell’azione dell’UE e, più in particolare, del Parlamento europeo, che sintetizza la poliedricità di quest’ultima istituzione. Il significativo video del Parlamento europeo, dedicato al premio e creato in occasione della campagna informativa delle elezioni, ricorda: “Siamo tutti difensori di diritti umani. Da 25 anni il Parlamento europeo è in prima linea nella difesa di questi diritti fondamentali”[21], evidenziando dunque come, sostenendo il Parlamento europeo, ogni attività, azione, strategia, politica, premio, rivolti alla salvaguardia dei diritti umani ed all’aumento dell’influenza dell’UE nel mondo per raggiungere acquis comunitari, sia anche merito di ogni singolo cittadino dell’UE.

È anche per questo che è importante esercitare il proprio diritto di voto alle elezioni al Parlamento europeo, specchio del cuore dell’Europa. I cittadini europei, attraverso la propria assemblea rappresentativa, possono contribuire al mantenimento della stabilità, della pace e della promozione dei diritti civili e della libertà di pensiero che, in primis, ha contribuito a rendere questo piccolo Continente il crogiolo delle intelligenze che hanno portato all’avanzamento dell’umanità e allo sviluppo delle istituzioni democratiche.

 



[4] “Commercio ed affari esteri”, pag. 3

[5] ibidem

[9] Commercio ed affari esteri”, pag. 2

[11] Ibidem

[12] Ivi

[13] Ibidem, pag. 2

[15] Ibidem

[19] “Malala Yousafzai, la studentessa sedicenne di Mingora nel distretto di Swat, in Pakistan, è salita alla ribalta per la sua battaglia per i diritti delle donne nella valle dello Swat, dove il regime talebano ha vietato alle ragazze di frequentare la scuola” spiega il Parlamento europeo in un comunicato stampa http://www.europarl.europa.eu/pdfs/news/expert/infopress/20131009IPR21810/20131009IPR21810_it.pdf

Si consiglia anche il video http://www.youtube.com/watch?v=KoJv6nQt4WE&feature=youtu.be