di Clementina Gily, Editoriale
Gli articoli di Epe Wolf hanno proseguito sino ad Aprile un approfondimento concordato col centro Europe Lupt sui temi del Economia, Lavoro, Qualità della vita, UE nel mondo. Non finisce qui l’attività di approfondimento degli argomenti più interessanti per conoscere l’Europa, visto che Wolf si è spesso occupato di Europa e cultura – come dimostrano gli articoli di aprile e maggio – a giugno si parlerà anche dei 90 anni di Etica e Politica di Croce, che non è ancora la Storia ‘Europa del ’32 ma tratta il tema della libertà – non della religione della libertà, come nel 32: di liberalismo e liberismo.
Tornando agli articoli EPE WOLF, hanno evitato di fare come tanta informazione italiana, di concentrarsi sulle contese nazionali più che sui contenuti delle tematiche europee. Nel nostro paese le pagine internazionali sono povere rispetto alle estere, tanto che si stenta a diffondere il nuovo volto del mondo in cui oggi si muove l’Europa. L’Eurocentrismo di una volta in Italia è diventato attenzione spasmodica al cortile di casa: non è chiara nemmeno la chiara idea delle contrapposizioni tra i gruppi, le cosiddette famiglie del Parlamento: nome che si sostituisce ai partiti che sembra far riferimento alle nuove aristocrazie e rende attuale riproporre la battaglia che a suo tempo per l’Europa fecero il Partito d’Azione (su cui stiamo pubblicando illuminanti interviste ai protagonisti raccolte nel 93-4) e il giornale “La Nuova Europa” con la sua ripresa dell’illuminismo: azioni che misero al centro i valori umani, che non sono mai un bene assodato della storia, se non si combatte per essi.
Voglio ricordare perciò l’elenco degli articoli pubblicati in questi mesi, che ognuno può cercare nell’archivio. Si è iniziata la pagina EPE in collaborazione con EuropeDirect dell’Università Federico II dal n.21 del 2013, con un mio articolo sull’Inno Europeo e uno di Mariano Bonavolontà sull’iniziativa, con un fil rouge, un lungo articolo dedicato all’EuropaFest (Carmen Stellato, nn. 2013 – 21,22,23,24; 2014 – 1,2). C’è parso augurale ma non solo iniziare con un momento di comunità che è diventata anche un volano economico: si ricorda così che i cittadini d’Europa devono solo riprendere una unità che si è costruita nei millenni con la cultura e le guerre in un solo destino; a differenza di arabi ed ebrei, altrettanto vicini nella cultura, i paesi dell’Europa hanno a lungo diviso la lingua latina e l’alfabeto, e tutti gli altri paesi che fanno oggi l’Europa a questa cultura si sono evidentemente sentiti affini. Le idee circolano in Europa da sempre, grazie agli studenti delle prime e delle odierne università: oggi girano virtualmente nella rete. l’Europa della cultura è quindi un punto importante da cui partire, la festa che sa diventare realtà economica ricca di futuro è una buona bandiera di coesione sociale – elementi politici in proposito sono ricordati nel n.22 da Bonavolontà con approfondimenti e indirizzi web utili. Nel 2013 si è parlato ancora di votazioni (Angrisani, n.23), di strategia Europa 2020 (Ferravante, n.23 obbiettivi – Rapolla, n.24 politiche di genere), di lavoro e di formazione al lavoro (Bonavolontà e Cioffi, n.23), di smart cities (Nisi, n.24), di Parlamento Europeo (Trupiano, n.24).
Nel 2014 la serie EPE ha trattato di cittadinanza europea e di governance (Mariniello n.1), di politica e fondi europei (Scognamiglio n.1, Capuano nn.2 e 3), di educazione linguistica (Bandini n.3) di diritto alla vita (Merola n.3) di desegregazione (D’Isanto, n.3) di non discriminazione (Angrisani, n.4) di sicurezza alimentare (Guerrera, n.3), di cambiamenti climatici (Nisi, n.7) di global warming (Martuscelli, n.4), di Europa 2020 (Ferravante, n.4), di cittadinanza europea (n.5), di politica fiscale (Albanese n.6).
La serie degli articoli come si vede è ricca, tanto che sarebbe il caso di farne un quaderno da distribuire nelle occasioni in cui Europe Direct parla di Europa, per le diverse sfaccettature del problema debitamente approfondite che compongono una unità d’insieme che si completa di elementi unificanti nel tratteggio del sogno europeo di Rifkin (Gily, n.8), della società della conoscenza di M. L. Ghisi (Gily, n.24), dalla civilizzazione (Gily, n.5) – che tutte prendono corpo della libertà di pensiero che ha creato nel periodo moderno l’unità europea (D’Isanto, D’anna, n.1) fatta oggi di libertà civili e privacy (Rapolla n.7). Le azioni del Parlamento europeo (Capuano, n.7) s’inquadrano in una aspirazione unitaria ben condensabile nell’idea della Bellezza (Bonavolontà, n.3 e 6, Gily, n.4). Una narrazione che sappia ricostruire nei termini comunicativi di un adeguato storytelling (Bonavolontà, n.4) le positività che spesso restano mal note ai cittadini europei, mentre tanto attentamente si racconta la polemica, per il comune desiderio di scaricare ad altri le responsabilità delle proprie azioni sbagliate.
Alla comunicazione efficace hanno contribuito gli altri eventi dell’anno organizzati dall’Europe Direct LUPT di cui wolf ha dato notizia
il React4trade del 29 novembre con Guglielmo Trupiano, Gianni Pittella, Adriano Giannola, Erminia Mazzoni, Andrea Cozzolino, Maurizio Maddaloni e Luigi de Magistris al Maschio Angioino sul tema “Territorio, Unione Europea, Università e commercio globale” (Bonavolontà Trupiano, n.22).
il #ReACTsalerno (nella Newsletter)
il #ReACTroma – qualità della vita in Europa: passato, presente e futuro” (Bonavolontà, n.3)
il convegno Croce e l’Europa, all’Accademia Pontaniana il 26 marzo (Bonavolontà, n.5)
l’ Open day il 9 maggio nella sede di Via Toledo 402 (Presidenti Massimo Marrelli e Guglielmo Trupiano: Teresa Boccia, Clementina Gily, Amelia Bandini, Loredana Rivieccio, Paola Fiorentino, Augusto de Lunzenberg, Flavia Cavaliere, Carmen Cioffi, Roberta Capuano, Enrica Rapolla, Mariano Bonavolontà).
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