di Massimo Luongo
Forse mi hai visto
ero solo, nascosto male,
immerso nell’acacia
del tuo sguardo sognante,
nella favola dei capelli
folgori corvine su quel viso
dal candore apparente.
Solo, finito male
senza una lingua di terra
per correrti incontro,
un soffio di cielo per averti,
una tasca per conservare
il seme del tuo sorriso.
Ho imparato ad amarti così
restando senza l'amore,
rotolandomi nel nulla,
spargendo il tuo profumo
sulle mie ustioni inguaribili.
Ora mi parlo, mi ascolto,
sento la tua assenza,
ma ti vedo, quasi ti tocco,
degenero nella follia;
disconosco giorno e notte
verità, bugia, sogno e realtà.
Resto così, sfinito e finito
male o bene, non importa;
resto ma lascio tutto e tutti
tranne il pensiero di te.
Ovunque sarò, io resto!
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