di Vincenzo Curion
Si è tenuto martedì 16 luglio per l’aula magna del centro congressi Partenope il Convegno avente per argomento il progetto “INCLUDE ALL”, frutto della partnership tra, l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Napoli. Il convegno, organizzato nell’ambito dell’accordo quadro tra il Dipartimento di Ingegneria Industriale e l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Napoli, è stato organizzato per presentare i risultati del progetto Etico Federico II/Ordine degli Ingegneri, progetto che prevede che l’Ordine sostenga, come fatto in passato, con premi per i più meritevoli, gli studi tecnologici per l’inclusione sociale.
Nato nel 2014 il Progetto “INCLUDE ALL”, di cui è Responsabile scientifico del progetto è Antonio Lanzotti, ordinario dell’Ateneo Federiciano, ha, nel tempo, raccolto molti riconoscimenti per il valore dell’iniziativa che ha permesso di evidenziare e mitigare problematiche che diversamente sarebbero finite in ombra. “L’Ordine ha attribuito un Premio di Laurea all’Ingegner Salvatore Orrei che con grande determinazione, nonostante il terribile incidente d’auto occorsogli nel 2005 che lo ha lasciato quasi totalmente paralizzato e privo di parola, è riuscito a laurearsi in Ingegneria Meccanica, adoperando un dispositivo frutto delle ricerche e delle azioni congiunte del Centro universitario SInAPsi dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” ed il gruppo di ricerca operante nel laboratorio Fraunhofer JL IDEAS-CREAMI del Dipartimento di Ingegneria Industriale”, ha ricordato uno dei relatori.
“Oggi l’ordine premia l’Ingegner Francesco Cascone, attualmente dottorando di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale, per la sua tesi di laurea magistrale che lo ha condotto a lavorare per il perfezionamento di un comunicatore a basso costo simile a quello adoperato da Orrei”.
Il convegno è stato anche occasione per trattare tematiche meno tecniche ma ugualmente importanti per il progresso dei professionisti della progettazione.
Da tempo, nei settori tecnici, è riconosciuta la necessità di partecipare allo sviluppo del Paese, non soltanto sulla scorta delle specifiche competenze, ma anche partendo dalle scelte che tengano conto anche di aspetti etici che tutelino le libertà delle persone che usufruiscono della tecnologia.
Per i non addetti ai lavori, il discorso di progettazione può sembrare un lavoro neutrale, che tenga cioè conto dei soli aspetti scientifici, misurabili di un determinato problema. Di fatto, dietro alle rilevazioni che vengono condotte all’inizio di ogni progettazione, si nascondono scelte che ogni professionista svolge in “scienza e coscienza”, secondo lo stato dell’arte e della propria maturità professionale. Negare che dietro il professionista ci sia una persona, significa relegare l’ingegnere al ruolo di mero sistema di calcolo e di conoscenza delle specifiche norme.
Diversamente, aiutare il professionista a riflettere sull’importanza del proprio ruolo nel civile consesso, rappresenta un modo per avere progetti e realizzazioni che siano più a misura d’individuo. Perché vi sia riflessione proficua è però necessario che gli ingegneri, ma più in generale i professionisti tutti, si confrontino e mettano a fattor comune quelle idee, ma anche quei bisogni e quelle necessità che discendono dalle osservazioni di altri osservatori, i quali, forti di altre conoscenze e di altri trascorsi professionali, possono integrare le competenze e le conoscenze mancanti, permettendo una costruzione di senso comune più ampia e condivisa.
“È il discorso della responsabilità sociale e della cittadinanza attiva digitale che emerge andando a considerare che il progetto riuscito è quello che permette il progresso più ampio e diffuso per il maggior numero di individui”, ha ricordato nel suo intervento l’ingegner Teta.
“Il progetto INCLUDE ALL, nato per promuovere inclusione e tecnologie ausiliarie che permettano lo studio e l’apprendimento di studenti con disabilità e con bisogni speciali, è stato per l’appunto un riuscito esperimento di commistione tra differenti professionalità giunte a consesso per parlare di strumenti che abilitano, che restituiscono libertà alle persone.”, ha ricordato uno dei relatori.
L’argomento della libertà è stato centrale nel lavoro dei relatori succedutisi.
Mentre da un lato l’accento è andato sul progetto Blunautici dell’ASL NA 2, che sta avendo buoni riscontri per l’inserimento di bambini affetti da sindromi dello spettro autistico, dall’altro è stato affrontato il tema dell’accessibilità alle opere d’arte per i non vedenti, grazie al team guidato dal Professor Martorelli, che sta curando, con l’uso della stampante 3D, la realizzazione di copie di statue per l’ampliamento dell’offerta museale del Palazzo Reale di Napoli, per le esperienze di visita tattile. Aperta dal 2007, presso la struttura di Piazza Plebiscito la sala Dai, posta al primo piano, oltre ad essere attrezzata con postazioni PC con sintesi vocale e stampante in braille della guida museale, permette tra l’altro l’esplorazione tattile del modellino di Palazzo Reale realizzato dalla Federazione nazionale pro-ciechi. Grazie alla collaborazione tra il laboratorio CREAMI, di cui è responsabile il Prof. Martorelli, la struttura amplierà la propria offerta consentendo al pubblico di poter toccare anche riproduzioni di alcune opere.
Nel corso del pomeriggio di confronto, sono state presentate anche le iniziative del Centro SINAPSI della Federico II. Il centro, che ha in capo diverse iniziative per l’inclusione degli studenti, ha una propria sezione che si occupa di disabilità e di disturbi specifici dell’apprendimento, di cui è responsabile il Professor Pepino, che nel suo intervento ha evidenziato la centralità della persona che dovrà adoperare la tecnologia. “Occorre definire servizi su misura per le esigenze del singolo cittadino in difficoltà. Applicare tecnologie non personalizzate può rivelarsi inutile, se non dannoso”
“Grazie al valido team pluridisciplinare che opera all’interno del centro, è stato possibile, anche a studenti con gravissima disabilità, procedere nella carriera universitaria”, ha confermato l’Ingegner Sicignano, componente del team pluridisciplinare che anima il Centro SInAPsi.
“Ciò che ci interessa con le iniziative che presentiamo oggi e con gli sviluppi che intravediamo nel prossimo futuro, è il restituire margini di autonomia alle persone”. “Quando l’iniziativa Etica e Progettazione, nacque nel 2014”, ha detto il Responsabile Scientifico del Progetto, il Professor Lanzotti, “parve a tutti chiaro che ci saremmo occupati di temi e di problematiche che mettessero al centro la persona e che per farlo riconoscessero la pari dignità di tutte le discipline”. “La pluridisciplinarità sarebbe stata dunque un valore aggiunto”. “Passione, responsabilità, lungimiranza ed equità, furono all’epoca le parole chiave, ispiratrici delle attività, che allora come oggi, portiamo avanti e che gemmano, nuove strade per la ricerca e coinvolgono nuovi professionisti”.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.