Il saluto ad Elisa Fraeuenfelder: la prof. di tanti prof.

di Redazione

L’anno è iniziato nel cordoglio, con la notizia della morte della prof. Elisa Frauenfelder – che è stata per tanti anni un personaggio permanente e forte nel mondo della cultura napoletana; studi sempre nel campo della Pedagogia generale, con un’attività teorica e didattica di respiro. Ma ad essa univa la capacità di formare pedagogisti di prima qualità e una competenza nell’organizzazione delle forze culturali che ne hanno fatto un personaggio rilevante ed influente nel patrimonio della cultura nazionale.

La sua apertura era tale che pur avendo le proprie forti convinzioni ed originalità pedagogiche, qualche anno fa s’interessò anche dei progetti OSCOM di Formazione Estetica, e contribuì con i suoi consigli a cogliere come il nuovo cammino fosse direzione ormai indispensabile per formare in modo corretto la cultura nella società dell’immagine. Per vederne ancora una volta la vivacità, rimando all’intervista sulla Didattica della Bellezza che allora rilasciò al nostro dir. C. Gily; è presente sul canale oscom.unina

Al saluto ad Elisa Frauenfelder c’era Fulvio Tessitore, Francesco De Sanctis , Arturo De Vico, e l’Università Suor Orsola Benincasa con Emma Giammattei, Enrico Corbi, Fabrizio Sirignano: Lucio D’Alessandro, il Rettore, ha scritto su di lei un addio commovente e vivace. Molta sorpresa e sconcerto hanno provato tutti, perché la maestra della pedagogia italiana così apprezzata in tutta Italia è scomparsa improvvisamente l’ultimo giorno del 2017 – dopo essere stata presente occasioni didattiche di chiusura del trimestre accademico.
Oltre trecento persone erano alla Chiesa di San Gioacchino a Napoli si sono riuniti per salutarla, studenti ed allievi, amici napoletani ‘illustri’ come Franco Salvatore al cardiochirurgo Carlo Vosa. Napoletana, classe1931, la Frauenfelder, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, non aveva mai smesso di dedicarsi alla passione di una vita: l’insegnamento. Il 21 dicembre era ancora nel suo studio al Suor Orsola, dove era arrivata da vent’anni, quando si allontanò dalla Direzione del Dipartimento di Scienze Relazionali dell’Università di Napoli “Federico II”: la storia è tracciata nel libro di Liguori scritto da due dei suoi allievi più illustri, Paolo Orefice e Vincenzo Sarracino (Cinquant’ anni di pedagogia a Napoli 1954-2005).

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