di Rossella D’Antonio
Il Perugino pittore dolcissimo dall’aria angelica, affrescò alla fine del XV secolo le sale dalla Collegio del cambio di Perugia, che risplendono ancora della luce divina di un pittore celestiale.
“Le cose della maniera sua furono tenute in pregio grandissimo” così Giorgio Vasari ne Le Vite descriveva la produzione artistica di Pietro di Cristoforo Vannucchi, detto il Perugino, il ‘divin pittore’. Più tardi nell’Ottocento John Ruskin dirà: “nel Perugino non c’è tenebra, nessun errore, qualsiasi colore risulta seducente, tutto lo spazio è luce. Il mondo appare divino, ogni tristezza rientra nell’armonia generale, ogni malinconia nella pace”…
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