di Vincenzo Curion
“non c’è bisogno di andare sul deep web per rischiare di imbattersi in materiale rubato o in materiale che cade nella zona grigia della pornografia e in quella nera della pedopornografia. “Basti pensare, ha aggiunto il dirigente, “che molto spesso riceviamo segnalazioni di truffe e di raggiri anche su semplici siti di e-commerce, dove si organizzano vendite tra privati di prodotti di ‘seconda mano’”.
W Eventi Curion Il buco nero della rete – il lato oscuro del web
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