Fallita la profezia dei Maya. Noi che faremo nel 2013?

di Vincenzo Giarritiello

Alla faccia dei Maya, del loro calendario, dei loro catastrofici esegeti e di quei tanti sparsi nel mondo che, credendo veritiera la profezia del popolo precolombiano secondo cui il 21.12.2012 il mondo sarebbe finito, spesero soldi nell’acquisto di rifugi antiatomici e kit di sopravvivenza – per farne cosa non si sa -,  ora sappiamo che non ci sono state inondazioni planetarie né deflagrazioni apocalittiche che spazzassero via dal cosmo il nostro pianeta.

Eppure, come ogni anno, anche il 2012 è stato caratterizzato da eventi spiacevoli, in alcuni casi davvero catastrofici: le piogge torrenziali nei paesi dell’Indocina che hanno prodotto centinaia di vittime; le stragi di civili del regime di Assad in Siria sotto lo sguardo inerme della comunità internazionale; le guerre etniche in Africa di cui nessuno parla perché si tratta di conflitti tra poveri che arricchiscono i trafficanti di armi occidentali: il tornado Sandy che a fine ottobre si è abbattuto su New York mettendo al tappeto una delle megalopoli più moderne del pianeta; vari terremoti sparsi per il mondo che hanno distrutto città e vite umane; la strage in una scuola elementare americana per opera di un folle il quale, dopo aver ucciso la propria madre, ha fatto irruzione nel complesso scolastico sterminando con un fucile mitragliatore sei maestre e venti bambini come se stesse giocando alla playstation; la fame nel mondo che ogni anno miete milioni di vittime, malgrado le buone intenzioni delle super potenze economiche di fronteggiare una volta e per sempre questa piaga endemica della nostra civiltà; l’eterno conflitto israeliano/palestinese che ogni anno mette a dura prova gli equilibri mondiali, facendo temere l’imminente esplosione di un escalation bellica in medioriente con tragiche ripercussioni a livello planetario; la crisi finanziaria che sta generando un crescente numero di disoccupati e nuovi poveri in tutto il mondo senza che nessuno riesca a trovarvi, o voglia trovarvi, una soluzione concreta; la dilagante corruzione politica e la commistione di interessi tra politica e mafia, in Italia e all’estero, che sta distruggendo le istituzioni, alimentando sempre più sfiducia e rabbia nei cittadini verso chi li governa; le stragi di fanatici religiosi che irrompono in luoghi di culto di altre religioni e fanno stragi di fedeli facendosi saltare in aria, prodi kamikaze nel nome di un Dio di morte, per garantirsi l’accesso in paradiso; sacerdoti che chiamano a sé i bambini per rubare loro l’innocenza appagando la propria depravazione, confidando nel silenzio complice delle autorità ecclesiastiche; uomini che “amano” le donne al punto da ucciderle pur di averle solo per sé; donne che partoriscono nel cesso di un fast food e abbandonano nella tazza i propri neonati a testa in giù, nemmeno li avessero defecati… Come ogni anno, anche il 2012 si è lasciato dietro un lungo strascico di dolore e di sangue che avvolge l’intero pianeta, facendo temere che la fine del mondo sia già in corso. Tragedie cui fanno da contraltare singoli episodi di gioia quali la nascita di un figlio, di un amore, di un’affermazione professionale, di un momento di serenità familiare e personale come può essere una  passeggiata al mare o in collina da soli o in compagnia.

Perfino laddove le grida e i lamenti generati dalla guerra e dalla fame si levano quotidianamente, le distinte vite umane vengono rischiarate per un istante dalla gioia incrociando con lo sguardo il sorriso amico di chi tende loro la mano stretta intorno a un pugno di riso o a un bicchiere d’acqua. Finché c’è vita c’è speranza.

I maya e i loro esegeti con la loro tragica profezia hanno provato a cancellare dall’animo degli uomini la speranza.

In tal senso cerchiamo di non riuscirci autonomamente, abbiamo a disposizione un nuovo anno per evitarlo.  Buon 2013 a tutti!

W Giarritiello FALLITA LA PROFEZIA DEI MAYA