di Clementina Gily
Pare ci sarà nuova battaglia in Senato sul tema delle donne nella legge elettorale. In altri tempi, quando c’erano 80 donne al Parlamento, ho parlato nei consessi politici nascenti di Emily di attivare un’azione ecologica per la specie in via d’estinzione donne-panda, proposi quote rosa allora inesistenti, e di votare donne.
Poi ci fu il tempo dei PACS. Chiamata al tavolo di convegni, appurai l’assoluta impossibilità di mettere insieme le donne – attuali deputate europee sembravano Parisi con Prodi, si alzavano dal tavolo, parlavano al telefono, smentivano poi ogni possibilità di accordo al femminile. Non è che la piaggeria sia femminile, dice l’esempio richiamato di Parisi: e poi in politica gli yes/wo/men sono sempre vincenti, nelle cariche. E devo dire che ammiro la capacità di Mara Carfagna di dire cose incredibili senza spaccarsi le labbra – empaticamente, penso sia anche una testa pensante.
Perciò guardo con curiosità questa battaglia, così ferma e così attiva. Bene, si può concludere, finalmente le donne parlano: solo che la loro presenza in parlamento oggi supera il numero 300, e che nella legge le quote rosa ci sono, e ben consistenti – si discute dell’alternanza dei nomi una donna un uomo una donna un uomo. Se gliela daranno, ne diranno un’altra: chi? Ma Latella e Bindi, destra e sinistra, trombe indignate dallo scandalo antifemminista.
Sono anni che chiedo alle Fondazione di avviare una ricerca sulla civilizzazione e la questione di genere – capendo infine che i fondamentalismi che animano la società politica esistono. Nulla da fare, si ricerca sul femminicidio: i gendarmi evidentemente non bastano, né gli assassini, l’omicidio è questione di genere, meglio fargli un po’ di pubblicità per animare gli indecisi, che constatino la normale impunità.
Inutile dire cosa mi rispondono le Fondazioni.
E allora non resta che intonare il canto lieto evocato dal titolo di questo editoriale: belle e affascinanti testoline, sarete sempre nel nostro cuore, anche nel nostro di sorelle donne, che nemmeno loro riescono loro a farvi pensare almeno un po’…