di Enrica Rapolla
Dal 2009, il Parlamento si è impegnato affinché chiunque viva nell’UE goda degli stessi diritti di base e della libertà di circolazione, sottolineando che la crisi economica e finanziaria non deve essere usata come pretesto per limitarli.
Nel marzo 2013, varie proposte approvate e non alla luce di ciò che il nostro Paese sta vivendo.
1. Libertà civili
La Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) è un organo competente per:
1. la protezione, nel territorio dell’Unione europea, dei diritti dei cittadini, dei diritti dell’uomo e dei diritti fondamentali, compresa la protezione delle minoranze, enunciati nei trattati e nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea;
2. le misure necessarie per combattere tutte le forme di discriminazione diverse da quelle fondate sul sesso e da quelle che si verificano sul luogo di lavoro e nel mercato del lavoro;
3. la legislazione relativa alla trasparenza e alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali;
4. l’instaurazione e lo sviluppo di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia, in particolare per:
ü le misure riguardanti l’ingresso e la circolazione delle persone, l’asilo e le migrazioni,
ü le misure riguardanti una gestione integrata delle frontiere esterne,
ü le misure relative alla cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale;
5. l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze e l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali, Europol, Eurojust, Cepol e gli altri organismi e agenzie operanti nello stesso campo;
6.la constatazione di un chiaro rischio di una violazione grave da parte di uno Stato membro dei principi comuni agli Stati membri.
La Commissione quindi svolge la maggior parte del lavoro legislativo e del controllo democratico per le politiche connesse alla trasformazione dell’Unione europea in uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia (articolo 3 del TUE), politiche che vengono ad intrecciarsi con l’applicazione della Carta dei diritti fondamentali nel territorio dell’UE e col rafforzamento della cittadinanza europea.
L’Unione europea opera in questo campo unendo il suo impegno a quello degli Stati membri, dei loro parlamenti nazionali, della magistratura e della società civile. Come risultato di questo lavoro, lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia potrebbe diventare il fulcro del nuovo ordinamento giuridico dell’UE dopo il trattato di Lisbona, pur nel pieno rispetto degli ordinamenti giuridici nazionali (articolo 67 del TFUE).
Per realizzare questi obiettivi è stata adottata una strategia pluriennale (il cosiddetto “programma di Stoccolma” per il periodo 2010-2014), che ha fissato vari obiettivi strategici, legislativi e operativi, riguardanti in particolare – ma non solo – la cittadinanza, la trasparenza, la protezione dei dati, la lotta contro le discriminazioni, la libertà di circolazione, i controlli alle frontiere, le migrazioni, l’asilo e la cooperazione giudiziaria e di polizia.
Il Parlamento europeo ha contribuito alla promozione della protezione dei bambini e delle vittime di reati e ha richiesto l’imposizione di sanzioni penali più rigorose a livello UE.
Ha combattuto in prima linea per garantire la protezione della privacy e dei dati personali e ha colto l’opportunità di istituire un’inchiesta sulle attività di sorveglianza degli Stati Uniti e di alcuni paesi dell’UE che colpiscono i cittadini europei.
Ha imposto cambiamenti agli accordi sui e dai passeggeri del trasporto aereo e sulla condivisione dei dati bancari con gli Stati Uniti e ha respinto un trattato internazionale anticontraffazione a causa di preoccupazioni relative alla pirateria e alla libertà di Internet.
Un successo chiave del Parlamento è stato l’ampliamento delle norme in materia di asilo affinché i diritti essenziali, quali un alloggio adeguato e cure mediche ai richiedenti asilo in Europa, siano garantiti nonché un aiuto ai paesi dell’UE oggetto di forti flussi di richiedenti asilo.
2. Protezione dei dati personali
Il 12 marzo 2014, il Parlamento europeo riunito in seduta plenaria ha adottato il pacchetto legislativo sul trattamento dei dati personali.
Il pacchetto della riforma della «data protection» europea si compone di una proposta di regolamento che concerne il trattamento dei dati personali sia nel settore pubblico che in quello privato e di una proposta di direttiva relativa alla tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali da parte delle autorità competenti a fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati o esecuzione di sanzioni penali, e la libera circolazione di tali dati.
La proposta di regolamento adottata dal Parlamento prevede, in particolare:
i) che il consenso dell’interessato al trattamento dei suoi dati personali deve essere libero ed espresso con uno statement o una chiara azione affermativa;
ii) il diritto di cancellare i propri dati;
iii) nuove restrizioni sul “profiling”;
iv) la richiesta di un’autorizzazione preventiva all’autorità nazionale di protezione dei dati prima di divulgare i dati personali di un cittadino dell’Unione a un paese .terzo.
Infatti, tra le norme rafforzate dal Parlamento, oltre a sanzioni più pesanti, anche l’obbligo per i fornitori di servizi (come motori di ricerca, social network o servizi cloud) di chiedere un’ autorizzazione preventiva alle autorità nazionale di protezione dei dati prima di poter divulgare i dati personali di un cittadino dell’Unione in un paese non membro. Scure dell’Europarlamento, poi, sulle violazioni della privacy in internet. Approvando la sua prima lettura della riforma, gli eurodeputati hanno moltiplicato il peso delle multe per i fornitori di servizi che non rispetteranno le regole: fino a 100 milioni di euro o il 5% del fatturato mondiale, se la prima somma fosse troppo bassa per scoraggiare i giganti del web. La Commissione aveva proposto sanzioni fino a 1 milioni di euro o il 2% del fatturato.
Antiriciclaggio
Sempre nel marzo 2013, è stato approvato un progetto legislativo antiriclaggio per combattere l’evasione fiscale. Stabilisce che i nomi dei proprietari effettivi di società e trust vadano iscritti in registri pubblici.
L’Ue chiederà anche chiedere a banche, istituzioni finanziarie, avvocati, agenti immobiliari di essere più attenti alle transazioni sospette dei clienti.
Per proteggere meglio i cittadini europei da improprie attività di sorveglianza, il Parlamento europeo ha votato due testi che ampliano il diritto alla riservatezza e adeguano le norme per i soggetti che conducono attività su Internet.
3. Protezione dei deboli
Nel corso della legislatura, i deputati al Parlamento europeo hanno rafforzato le norme dell’UE intese a contrastare gli abusi sessuali sui bambini e la pornografia infantile, a lottare contro il
traffico di esseri umani e a tutelare le vittime di reati in tutta l’UE
Tutela dei minori su Internet
Il Parlamento ha promosso norme a livello comunitario sulla prevenzione degli abusi online, sul perseguimento dei criminali e sulla protezione delle vittime minorenni.
Il Parlamento europeo osserva che è stata avviata una nuova fase nella protezione dei diritti del bambino in ambito dell’UE con l’entrata in vigore del trattato di Lisbona e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, il cui articolo 24 definisce la protezione dei bambini come un diritto fondamentale e stabilisce che in tutti gli atti relativi ai minori, siano essi compiuti da autorità pubbliche o da istituzioni private, l’interesse superiore del minore deve essere considerato preminente; esorta gli Stati membri a recepire e attuare in modo corretto e tempestivo la direttiva 2011/92/UE relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile; rileva che Internet mette a disposizione di bambini e giovani degli strumenti estremamente preziosi, che possono essere utilizzati per esprimere o asserire le proprie opinioni, avere accesso alle informazioni e conoscere e rivendicare i propri diritti, e costituisce un ottimo strumento di comunicazione che offre opportunità di apertura verso il mondo e di crescita personale; ritiene che sia estremamente importante che la formazione sulle competenze relative ai mezzi di informazione inizi sin dalle primissime fasi, in modo da insegnare a bambini e ragazzi a decidere in maniera consapevole e critica quali strade esplorare o evitare in Internet e da trasmettere i valori fondamentali della convivenza e di un atteggiamento rispettoso e tollerante nei confronti del prossimo; sottolinea le sfide che il diritto penale deve affrontare a livello di applicazione nell’ambiente online in relazione ai principi di certezza giuridica e legalità, alla presunzione di innocenza, ai diritti della vittima e ai diritti dell’indagato; invita pertanto la Commissione a raccogliere dati esatti e chiari sul reato di adescamento online, individuando con precisione le disposizioni nazionali che configurano come reato tale comportamento; accoglie con favore la nuova proposta di regolamento sulla protezione dei dati e le sue disposizioni speciali relative al consenso dei bambini e al diritto di oblio; infine sottolinea che la tecnologia digitale costituisce un importante strumento di formazione alla cittadinanza, che agevola la partecipazione di un gran numero di cittadini residenti in aree decentrate e soprattutto dei giovani, consentendo loro di trarre pieno vantaggio dalla libertà di espressione e di comunicazione online.
Lotta alla tratta di esseri umani
Coloro che sono coinvolti nella tratta di esseri umani saranno puniti in maniera più severa grazie a una legge che il Parlamento europeo ha contribuito ad approvare. Tali norme si applicano alla tratta nell’industria del sesso e nello sfruttamento della manodopera, per esempio in cantieri, aziende agricole o servizi domestici. Grazie agli sforzi dei parlamentari, le vittime hanno ora diritto a una migliore protezione e assistenza, per esempio alloggi, consulenza e cure mediche.
La tratta degli esseri umani, che sia per sfruttamento sessuale o per motivi di lavoro, è una violazione dei diritti fondamentali dell’uomo. Dato che colpisce in particolare gruppi vulnerabili come donne e minori, l’Unione europea ha definito la sua azione intorno ad obiettivi che mirano a proteggere questi gruppi e a prevenire e combattere il fenomeno, in particolare rafforzando la cooperazione e il coordinamento tra le autorità di polizia e giudiziarie degli Stati membri. L’Unione ha poi introdotto un quadro di disposizioni comuni per affrontare determinate questioni come l’incriminazione e le sanzioni o le circostanze aggravanti nei casi di tratta degli esseri umani. L’azione dell’Unione che intende così anche proteggere le vittime della tratta si basa su strumenti che stabiliscono obiettivi e priorità ma si integra anche in un quadro più ampio di protezione delle vittime dalla violenza, dal turismo sessuale e dalla pedopornografia, come descritto precedentemente.
4. Diritti per i richiedenti asilo nell’UE e controllo delle frontiere
La libera circolazione delle persone è un diritto fondamentale che i trattati garantiscono ai cittadini dell’Unione europea (UE). Essa si realizza attraverso lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne. L’eliminazione delle frontiere interne richiede una gestione rafforzata delle frontiere esterne dell’Unione nonché un ingresso e un soggiorno regolamentati dei cittadini extra UE, anche attraverso una politica comune di asilo e immigrazione.
Le principali priorità del Parlamento per un sistema europeo comune di asilo, che entreranno in vigore nel corso del 2015, comprendono un insieme minimo di diritti per i richiedenti asilo non appena entrano nei paesi dell’UE e maggiore sostegno per i paesi oggetto di flussi di richiedenti asilo.
I deputati europei hanno apportato miglioramenti importanti alle nuove norme sull’accoglienza e sul trattamento dei richiedenti asilo negoziate con gli Stati membri. Hanno limitato le ragioni per la detenzione e hanno stabilito il diritto a migliori condizioni di vita, a un più rapido accesso al mercato del lavoro e a una valutazione anticipata di possibili esigenze mediche o psicologiche.
Nello stesso tempo, i deputati hanno favorito la solidarietà tra Stati membri soggetti a pressioni dovute all’elevato numero di richieste di asilo, assicurando che i richiedenti asilo non siano trasferiti in paesi che non sono in grado di gestirli e spinti per un sistema permanente di condivisione dei rifugiati tra i paesi dell’UE, iniziativa respinta da una maggioranza dei governi nazionali.
Gli Stati membri dell’UE saranno infine meglio attrezzati per prevenire, individuare e combattere l’immigrazione irregolare, ma anche per salvare la vita dei migranti, grazie al contributo del Parlamento al nuovo sistema di sorveglianza delle frontiere “Eurosur”.
Protezione delle vittime di reati a livello dell’UE
Tutti gli Stati membri dell’UE dispongono già di misure per la protezione delle vittime di reati dagli aggressori, ma attualmente tali misure non si applicano se la vittima si trasferisce in un altro paese.
Il Parlamento ha approvato una legge, in vigore dal 2015, volta a garantire che chiunque goda di protezione in un paese dell’UE ottenga una protezione simile se si trasferisce in un altro paese dell’Unione. I parlamentari sono riusciti a far sì che le norme coprano tutte le vittime di reati, non solo le vittime della violenza di genere. L’Ordine di protezione europeo ha lo scopo di proteggere le vittime di reati tra cui molestie, rapimento, stalking e tentato omicidio, oltre alla violenza di genere.
Links:
Portale Europa – Sintesi della legislazione dell’UE: http://europa.eu/
ONU- Lotta alla tratta degli esseri umani: www.unric.org
Ministero dell’Interno: http://www.interno.gov.it
Parlamento europeo: nuovi poteri e nuove responsabilità – www.europarl.it
Camera – temi dell’Attività parlamentare: www.camera.it
www.osservatoriopedofilia.gov.it
La lotta della UE alla tratta dei migranti: www.italianieuropei.it
Youth for Europe – http://www.youthforeurope.it
La Stampa – Il Parlamento Ue approva nuove norme per rafforzare il controllo sulla privacy: http://lastampa.it
Privacy: il Parlamento Europeo adotta nuova risoluzione sul trattamento dei dati personali: http://www.compliancenet.it
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