di Nunzia Bruno
Il 3° Istituto Comprensivo di Nocera Inferiore, grazie all’interesse e alla motivazione della Dirigente Scolastica, Prof.ssa Maria Ventura, ha partecipato attivamente durante l’anno scolastico 2017/18 alle attività promosse dall’OSCOM, di cui diamo conto in questo numero nei tre articoli: Nunzia Bruno, Arte e cittadinanza, Simona Caso, Educare alla Bellezza, e Nunzia Bruno, Coaching didattico.
Tutti siamo consapevoli che il patrimonio culturale italiano sia vastissimo e molto vario.
Ogni giorno abbiamo sotto gli occhi questa ricchezza, ma troppo spesso non la vediamo. Perché?
Archeologi, operatori museali, professionisti di diversa estrazione collaborano fattivamente al fianco degli insegnanti per rendere bambini e ragazzi consapevoli della straordinaria ricchezza del nostro patrimonio.
Infatti, oltre a politiche mirate promosse dall’alto, è essenziale ripartire dal basso, cioè dall’educazione: intendere il patrimonio come parte integrante del percorso formativo nella scuola dell’infanzia, della primaria e secondaria significa fornire ai bambini e ai ragazzi gli strumenti per comprendere intimamente quello che sta loro intorno, contribuendo a farli crescere come adulti consapevoli e cittadini attivi.
L’esercizio della cittadinanza attiva necessita di strumenti culturali e di sicure abilità e competenze di base, cui concorrono tutte le discipline; il nuovo documento “Indicazionali nazionali e nuovi scenari” parla a questo proposito di ARTI PER LA CITTADINANZA, considerando “Le discipline artistiche “…come…”fondamentali per lo sviluppo armonioso della personalità e per la formazione di una persona e di un cittadino capace di esprimersi con modalità diverse, di fruire in modo consapevole dei beni artistici, ambientali e culturali, riconoscendone il valore per l’identità sociale e culturale e comprendendone la necessità della salvaguardia e della tutela “
Il percorso realizzato ha contribuito a rendere interessante agli occhi dei piccoli e dei grandi (anche i genitori spesso sono risultati coinvolti) il contesto in cui vivono, a renderli curiosi rispetto ai segni della Storia sul loro territorio, riempire di significato luoghi, edifici ed elementi artistici in cui sono quotidianamente immersi senza averne consapevolezza. Le modalità del coaching hanno permesso di costruire la conoscenza e trasmetterla agli altri con l’entusiasmo di una propria scoperta e acquisire un atteggiamento consapevole nei confronti del patrimonio storico-artistico.
Ci siamo resi conto che, affinché tale azione sia proficua in termini di produzione di conoscenza, consapevolezza e costruzione di identità, è fondamentale che gli strumenti educativi adoperati siano capaci di incidere la mente e la coscienza dei destinatari.
Cogliendo la sollecitazione dell’OSCOM e della professoressa Gily, abbiamo definito il tema comune: IL SEGNO DEL SACRO NELL’AGRO NOCERINO-SARNESE
Si è iniziato dall’ osservazione del contesto immediatamente più vicino agli alunni. Un monumento, un reperto, una chiesa, un ‘icona, una collezione archeologica in un museo ha costituito il primo passo verso la decodificazione dell’antico e del sacro nell’antico, che non deve essere percepito come qualcosa di estraneo, ma come parte integrante degli spazi in cui ogni giorno si muovono.
Successivamente i racconti di piccoli indizi di vite passate sono diventati il pretesto per raccontare la storia della propria città dalla Preistoria in poi, attraverso modalità didattiche di tipo laboratoriale.
L’esperienza vissuta ha aiutato le nozioni apprese a sedimentarsi e ha stimolato il processo partecipativo facendo diventare ogni cittadino, a qualsiasi età appartenga, il primo responsabile della tutela del territorio e del suo patrimonio.
Abbiamo sperimentato direttamente che il patrimonio culturale del nostro paese svolge un ruolo importantissimo nella formazione nei cittadini e ne influenza la cultura, stimolando nei giovani una coscienza della storia e della cultura del territorio, concorrendo alla formazione dell’identità locale e nazionale.
La scelta del tema ha contribuito da un lato alla conoscenza della storia, dell’arte, dell’architettura, del paesaggio del proprio territorio e, dall’altro, alla formazione del senso di appartenenza e di responsabilità verso un patrimonio culturale visto troppo spesso come estraneo alla propria esperienza quotidiana.
Gli strumenti utilizzati per l’ attuazione del percorso formativo sono stati:
• l’esame del contesto storico e territoriale del bene culturale o paesaggistico,
• la ricerca sul territorio come occasione di consolidamento delle conoscenze e di verifica
• la consultazione diretta delle fonti (musei, archivi), anche tramite le risorse del web
• le pubblicazioni (cartacee o online) didattiche;
Infine, ci preme sottolineare che l’educazione ai beni culturali è un percorso che non può “accontentarsi” dello studio teorico, ma necessita :
1. di un contatto diretto con il bene culturale o paesaggistico, supportato da una narrazione;
2. di una rielaborazione critica, sia personale che di gruppo;
3. di una valutazione per assegnare e/o riconoscere il valore del bene culturale.
Essenziale alla buona direzione del progetto ed alla realizzazione del prodotto è la strategia relazione del coaching didattico. Questa teoria e pratica didattica di OSCOM, che caratterizza tutte le sperimentazioni in corso nelle scuole, è parte essenziale dello stesso nostro progetto, ed ha consentito il successo dell’iniziativa, che ha vinto il primo premio del concorso DOCARTE di OSCOM ed il riconoscimento del Vesuvius Film Festival – un concorso per Filmaker, adulti e scuole secondarie superiori, con una sezione ragazzi, dove è stata riconosciuta la genuinità dei lavori anche dei più piccoli e l’entità formativa del percorso svolto insieme.
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