di Massimo Luongo
Nel gran villaggio delle ninfe tristi
era l’attesa del giorno di festa;
persino i girasoli, quella notte
danzarono aspettando il sole nuovo.
L’alba sbocciò come una rosa in cielo
alla finestra della Gran Regina,
milioni di farfalle e colibrì
la ricondussero al più bel sorriso.
Un ospite d’onore fu invitato
per rallegrare il cuore delle ninfe,
veniva da un paese molto strano:
il borgo dei bugiardi stralunati.
Quel popolo, senza capo né coda,
scelse l’eletto in sua rappresentanza;
il delegato al viaggio fu un poeta
da tutti conosciuto come “Il pigro”.
Partì a cavallo di una nuvoletta
dormendo per sei giorni e sette notti;
quando arrivò alla corte delle ninfe
s’accorse che era nudo più di un verme.
Restò sorpreso, il pigro stralunato,
vedendo l’accoglienza del villaggio;
capì di essere un asino tra i suoni,
entrando nella sala delle feste.
Ma la regina delle ninfe tristi
con generosità gli offrì il suo seno
ed il poeta ricambiò quel gesto
riempendole il calice di versi.
Fu festa grande fino a notte tarda,
un tempo di felice cambiamento:
non ci fu più tristezza per le ninfe
e a quel poeta andò una veste nuova.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.