di Viviana Reda
Taluno fa ancora irruzione nel tempo, come un barbaro al tempo dei barbari, quando orde di visigoti rosicchianti armati di orologi e clessidre sfuggirono negli anfratti dell’ombra sfuggendo gli ultimi riflessi della luce.
Qui dove tutto tace e dove il nulla giace e ristagna, anche le gocce d’acqua che scendono nella fogna sembrano assecondare il lento stillicidio delle ombre.
Dal tempo lontano in cui i ratti conquistarono, con poco affanno degli dei superiori, il regno delle blatte, quest’anno, questo giorno, questo infinito, appare dominato da un silenzio aritmico. Volumi e volumi di storie e vite disperse scendono lenti verso il basso, navigando i rivoli putridi di questo regno oscuro. Nella profondità labirintica delle fogne, il vento –un vento umido e soffocante- confonde in sé esodi ed esordi, segnali e stagioni che tutti si rincorrono cercando ancora il tempo, il segreto ineffabile del tempo, nascosto perduto, assente. Continue reading “Oi Barbaroi”
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