Anno: 2019

Pedagogia Critica. A Napoli la IX International Conference on Critical Education

di Vincenzo Curion

Si è conclusa sabato 6 luglio la nona Conferenza Internazionale avente per tema la Critical Education, l’educazione critica. In questa edizione, gli studiosi riuniti a consesso, hanno raccolto idee su “resistenza e prassi contro Populismo, Sessismo e Razzismo”, tre fenomeni culturali che stanno assumendo un’intensità sempre più preoccupante, con derive sfociate, come si legge dalla cronaca quotidiana, in fenomeni violenti, addirittura in reati gravi. Organizzatori della manifestazione, i professori Paolo Vittoria del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e Dave Hill, dell’Anglia Ruskin University, Chelmsford, UK.

Grazie al patrocinio del Comune di Napoli, dell’Accademia di Belle Arti e della fondazione Quartieri Spagnoli, con la partecipazione del Coordinamento delle comunità di accoglienza, la manifestazione ha raccolto numerose voci di esperti giunti sia dall’Italia, ma anche dal Canada, dalla Gran Bretagna, dalla Polonia, dal Brasile, dall’Australia, dalla Turchia. Continue reading “Pedagogia Critica. A Napoli la IX International Conference on Critical Education”

Massimo Iiritano: Il dono di Prometeo

di C. Gily Reda

Il terribile dono del fuoco, il dono di Prometeo così difficile da accettare, per le speranze deluse che sono congiunte ad esso: è meglio evocato dall’immagine del suo tormento, come in questa immagine con l’aquila che distrugge regolarmente la sua forza – il suo fegato così eroico. Così è nella tragedia antica, punto di partenza del suggestivo e profondo libro di Massimo Iiritano, che una volta di più conduce la riflessione su di una sinfonia di consensi e dissensi, com’è dei dialoghi del fondamento dei discorsi umani, anche nella filosofia che non si fa teologia classica ma ne echeggia i problemi nel mondo della morte di Dio.

L’interesse dei saggi, per chi scrive, si lega ad alcuni temi, nuovi e come sempre ben posti: ho già discusso con lui su questo giornale più volte di Sergio Quinzio e di Collingwood. Qui vorrei fare spazio a due autori essenziali per tutte le filosofie del ‘900, oggi però molto meno presenti di una volta, cioè Kierkegaard e Dostoevskij. Un duo che si dimostra una volta di più fonte bene scelta, capace di far sgorgare problematiche attuali. È il caso di quella che oppone mediazione e paradosso, riportata in vita nella politica e nella società dallo scompaginamento delle argomentazioni tradizionali. Prima causa di ciò è la rinascita dell’infinito, discorsi tutti protagonisti che non consentono più l’orizzonte ordinato di una cultura. Si è trasformato in un accumulo di big data il campo dei ragionamenti infestato da mille parole senza mutuo ascolto. I blog dibattono in modo forsennato le questioni del quotidiano, e così hanno trasformato la discussione in un tumulto di folla; non ci sono ancora retori capaci di prendere la guida di queste folle, e se ci sono non si tratta di retori ma di capipopolo. L’argomentazione paradossale non riesce nemmeno a diventare mito, ma diventa il contenuto dei giornali ormai ben lontani da poter essere definiti, come diceva Antonio Labriola. La preghiera del mattino dell’uomo moderno. Continue reading “Massimo Iiritano: Il dono di Prometeo”