di C. Gily Reda
“A che cosa serve la cultura storica? A intendere il presente; e questa proposizione è poi una semplice reciproca dell’altra onde si afferma che la condizione per intendere il passato è il presente, un interesse del presente, e che ogni vera storia è storia contemporanea. Intendere il presente nella sua origine storica vuol dire intenderlo secondo verità e a fondo”. Così in breve, la frase riassume il senso dell’interesse che Croce seguita a destare: far storia è rivivere, anche senza essere magistra vitae, senza rivelare ‘leggi’ e oroscopi, insegna con la discussione. Se elementi concreti siano successi o insuccessi fa riflettere sui dubbi dell’oggi, su curiosità che richiedono soluzione originale nell’azione, – che perciò Croce insiste sia autonoma, come è da essa il giudizio individuale. Il mondo oggi vive in velocità e l’azione sembra una prospettiva storica complice l’alta virtualità del presente; giudizio e story telling si sovrappongono incrementando la confusione. Studiare Croce è ribadire la metodologia necessaria a capire e bene agire, ambizione anche del ‘costruttivismo’ attuale che riconosce l’ascendenza vichiana del suo voler ‘mandare ad effetto’ il pensare. Continue reading “La Storia del Regno di Napoli e la vita della memoria”
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