Mese: Novembre 2019

Io resto

di Massimo Luongo

Forse mi hai visto
ero solo, nascosto male,
immerso nell’acacia
del tuo sguardo sognante,
nella favola dei capelli
folgori corvine su quel viso
dal candore apparente.
Solo, finito male
senza una lingua di terra
per correrti incontro,
un soffio di cielo per averti,
una tasca per conservare
il seme del tuo sorriso.
Ho imparato ad amarti così
restando senza l'amore,
rotolandomi nel nulla,
spargendo il tuo profumo
sulle mie ustioni inguaribili.
Ora mi parlo, mi ascolto,
sento la tua assenza,
ma ti vedo, quasi ti tocco, 
degenero nella follia;
disconosco giorno e notte
verità, bugia, sogno e realtà.
Resto così, sfinito e finito
male o bene, non importa;
resto ma lascio tutto e tutti
tranne il pensiero di te.
Ovunque sarò, io resto!

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Toponomastica, ovvero la memoria esterna

di Federico Giandolfi

In the Houses of Saint Germain – (Paul Klee)

La persona che, mossa da un impulso inspiegabile, si avventurasse a Napoli sulla Via Vicinale Campanile, a ridosso della Strada Montagna Spaccata tra Soccavo e Pianura, e poi si spingesse tra quelle stradine che la intersecano da entrambi i lati, ne avrebbe gradita sorpresa. In questi luoghi periferici e lontani dall’immaginario collettivo, forse rimossi, i nostri Urbanisti del Comune di Napoli hanno pensato bene di dare nome e voce toponomastica a chi ci precedette nella grande avventura del pensiero.

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