Mese: Maggio 2019

Da Pierre Levy a oggi: Democrazia e Big Data (1)

di C. Gily Reda

Auspicava Levy, in un sogno così ardito da parere un’utopia lontana, che la democrazia diretta avesse infine realtà di governo, il sogno del Cittadino. Ma la previsione fu una volta di più utopia, a guardare dall’oggi, il processo non è automatico.

Il valore dell’utopia, predica sempre wolf insiste, è l’essere sogno predittorio, di quelli del mattino che si considerano utili nella vita – l’equivalente nella scienza di un’ipotesi da indagare, una via per l‘esplorazione di problemi e la discussione pluralista. La chiacchiera che diventa caos, la verità tempesta di fake news, rende chiara l’illusione… anche Adam Smith pensò che l’economia, una volta liberata, avrebbe trovato da sé la sua misura! Ciò non significa che si debba smettere di tentare. Piuttosto, si deve smettere di attendere che le cose si risolvano da sole; gli Stati non sono sistemi omeostatici, ma scenari di lotte continue. Il campo di simulazione bellica che è diventata l’informazione quotidiana in periodo elettorale, deve insegnare a riflettere sul nuovo mondo, è un teatro da memorizzare per quando scemerà la tenzone, così da meditare la politica e i suoi valori e metodi, alla luce delle nuova tecnologie della comunicazione e della mediazione relazionale. Continue reading “Da Pierre Levy a oggi: Democrazia e Big Data (1)”

Rinascimento: le basi della filosofia dell’illuminismo

di C. Gily Reda

Athanasius Kircher è l’autore dell’Oedipus aegyptiacus (1652), che fa parte dell’ampia letteratura esoterica del periodo che va avanti dal 1400 a conquistare il pensiero di moda dei due secoli seguenti. Esoterica ed ermetista, celebrante cioè la figura di Ermete Trismegisto sino a disegnarne in un mosaico la figura nel duomo di Siena. Di lui circolava un testo, l’Asclepio, una sorta di revisione della favola dell’Eden, imperniata su di un Adamo sorridente ed amato da Dio, come lo dipingeva Plotino. Per acquistarle importanza, si diceva che le opere di Ermete risalissero ai tempi di Mosè; caddero alquanto nell’interesse quando questa fama si dimostrò usurpata, per opera di Isaac Casaubon, che come Lorenzo Valla con la Donazione di Costantino, ne dimostrò la falsità filologicamente, indicando termini moderni nel testo delle frasi. Alla fine del secolo si aggiunsero all’Asclepio i 5 libri del Pimander, tradotti da Marsilio Ficino per il morente Cosimo il Vecchio. Il Rinascimento unì queste concezioni alle altre, raccontando la storia dell’Anima Mundi, una sorta di concezione universale in cui molti sognarono potessero terminare le contese di religione. Fu questo sogno a far nascere il giusnaturalismo, cioè la dottrina dei diritti naturali, gloria del pensiero occidentale. Continue reading “Rinascimento: le basi della filosofia dell’illuminismo”