Anno: 2016

Web maligno

di Vincenzo Giarritiello

webmalignoChe l’Italia fosse un paese dove impera un alto tasso di ipocrisia, non lo scopriamo certo oggi.

Emblematico il caso Charlie Hebdo: all’indomani della strage al giornale satirico francese, Daniela Santanché si offrì di pubblicare in Italia l’irriverente rivista in nome della libertà di satira; smentendo sé stessa che, in un recente passato, aveva abbandonato prematuramente un talk show di Santoro perché infastidita dalle “pesanti” vignette di Vauro.

All’indomani della strage, su milioni di profili Facebook capeggiava la foto con la scritta JE SUIS CHARLIE per esprimere solidarietà ai giornalisti uccisi.

Fa niente che in molti, fino al giorno prima della “mattanza”, ignoravamo assolutamente chi fosse Charlie Hebdo.

Ma la moda dilagante su Facebook imponeva di postare sul proprio profilo la foto della testata del giornale per esprimervi solidarietà e allora in tanti ci “attaccammo” a quel treno.

Però per le ripetute stragi in Turchia Facebook non “impose” di postare sul proprio profilo un sia pur minimo scampolo di bandiera turca per commemorare le vittime dei terroristi…

Allo stesso modo, oggi in tanti pontificano sulla vicenda di Tiziana Cantone, la donna suicidatosi in provincia di Napoli perché incapace di resistere alla notorietà mediatica cui era assurta, suo malgrado, a causa di alcuni video hard ripresi con il proprio consenso dai suoi amanti mentre si adoperava a soddisfarli sessualmente in maniera appassionata.

Video che lei stessa, pare, avesse poi diffuso su Whatsapp a una stretta cerchia di amici.

Da qui alla diffusione virale dei video il passaggio fu breve. Oggi in tanti puntano il dito contro chi diffuse quei video, rendendole insopportabile la vita al punto da spingerla a farla finita.

Per lo più a farlo sono quegli stessi che fino a ieri continuavano a andare in rete alla ricerca dei video delle performance amatoriali di Tiziana al fine di appagare il proprio voyerismo.

A tragedia avvenuta siamo tutti pronti a scagliarci contro chi diffuse i filmati, accusandolo di aver tradito la fiducia di colei che aveva voluto condividere con sé un trasgressivo gioco di coppia il cui esito doveva rimanere confinato tra le lamiere dell’auto o tra le pareti della camera in cui si consumò.

Eppure, prima della disgrazia, in tanti, guardando quei filmati, abbiamo riso di Tiziana etichettandola con i peggiori epiteti che si possano usare verso una donna libera che ama godere della vita.

Basta con l’ipocrisia!

In questa vicenda, come in tante altre simili, siamo tutti vittime e carnefici nello stesso tempo.

Vittime di un sistema in cui, se non appari, non esisti. Quindi, pur di esistere, in tanti siamo pronti a filmarci o a farci filmare in qualunque contesto siamo impegnati, perfino il più intimo, per poi renderlo pubblico tra gli amici e sui social per sentirci protagonisti.

Carnefici perché, pur di apparire, spesso non ci preoccupiamo del male che possiamo arrecare agli altri o a noi stessi pur di soddisfare ad ogni costo il nostro bisogno di protagonismo per sentirci vivi; o, semplicemente, per levarci qualche sassolino dalla scarpa, sputtanandolo pubblicamente, nei confronti di chi nutriamo una sorta di risentimento o di invidia solo perché, diversamente da noi, ha il coraggio di vivere la propria vita come meglio gli aggrada; senza scrupoli; fregandosene delle convenzioni sociali che alimentano le ipocrisie umane. Avendo il coraggio di essere se stesso fino in fondo. Cosa di cui in pochi sono veramente capaci.

E per questo motivo, ai nostri occhi di persone meschine, schiave delle convenzioni sociali e dell’altrui giudizio, merita di essere messo alla berlina.

Ogni libertà ha un prezzo.

Spesso superiore alle nostre possibilità!

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Medjugorje: Meta di Pellegrinaggi

di Alessandro Savy

medjugorjeMeđugorje (pronuncia croata e bosniaca [ˈmɛdʑu.ɡɔːrjɛ]), scritto anche Medjugorje, è una piccola località del comune di Čitluk, in Bosnia ed Erzegovina.

Il termine Međugorje è un nome scomponibile in među e gorje, ovvero zona tra le colline: il Podbro ed il Križevac.

Questa località è diventata celebre nel mondo perché, il 24 giugno del 1981, giorno della festa di San Giovanni Battista, Vicka Ivanković, Mirijana Dragičević, Marija Pavlović, Ivan Dragičević, Ivanka Ivanković e Jakov Čolo (che allora avevano tra 10 e 16 anni, hanno visto per la prima volta la Madonna; oggi sono tutti adulti, padri e madri di famiglia) affermano di ricevere apparizioni della Vergine Maria, che si presenterebbe con il titolo di “Regina della Pace” (Kraljica Mira). Per questo motivo Međugorje è divenuta oggi una famosa meta di numerosi pellegrinaggi.

Bisogna premettere che nel 1981 la Bosnia-Erzegovina apparteneva alla Repubblica socialista Federale di Jugoslavia guidata da una Dittatura comunista. Verso la metà di luglio 1981 un ragazzo pubblicò un articolo su un giornale di Zagabria, che raccontava i fatti di Međugorje, facendo conoscere questa storia anche all’estero, perché fu ripresa anche da altri giornali. Ciò attirò diversi pellegrini e ammalati dall’estero.

Per l’apparato dello stato suonarono improvvisamente i campanelli d’allarme; fin dall’inizio ci furono minacce e intimidazioni della polizia, e sobillazioni dei media comunisti contro Medjugorje, i veggenti, i sacerdoti e il popolo Croato. Persino i vertici dello stato si occuparono di Medjugorje: i comunisti sospettavano un’insurrezione Croata ed una controrivoluzione, vedevano gli spettri del fascismo e degli Ustascia. Gli abitanti del luogo furono vessati, interrogati e portati in prigione. L’intera parrocchia rimase per due anni in “quarantena” nei punti di ingresso per Medjugorje e Bijakovici c’erano sentinelle giorno e notte.

Nell’agosto del 1981 furono arrestati il parroco e due sacerdoti del convento di Duvno; solo successivamente furono messi in libertà.

Lo stato proibì di costruire o di fare qualunque modifica vicino alla Chiesa o alla casa parrocchiale. Milioni erano le persone che transitavano per questo luogo, non c’erano né acqua né servizi igienici; il pericolo di epidemie era evidente, a detta di molti credenti, sembrava che i comunisti se lo augurassero: volevano che scoppiasse un’epidemia in modo da impedire l’accesso a Medjugorje.

Il popolo dei credenti non si lasciò intimidire, nonostante per due lunghi anni l’accesso alla collina delle apparizioni e al Krizevac non fosse possibile, i fedeli vi salivano a proprio rischio.

Negli anni a seguire si giunse alla svolta nel blocco dell’est, alla libertà dello stato ed infine alla caduta del comunismo, quando nel Natale del 1991, l’Unione Sovietica cessò di esistere.

Nella creazione dell’universo simbolico delle apparizioni riveste un ruolo fondamentale quella che Paolo Appolito chiama “cultura visionaria cattolica”

All’interno delle apparizioni di Medjugorje possiamo riscontrare delle cosiddette costanti o isotopi delle apparizioni Mariane, come quelle di Lourdes oppure, Fatima per citare solo quelle maggiormente conosciute.

Fatima, offre ad esempio il modello del prodigio solare:

Lucia aveva chiesto alla Madonna un segno affinché tutti credessero, ed ella ne promise uno in occasione dell’ultima apparizione, era il 13 di ottobre del 1917, quando il sole cominciò a girare, “vertiginosamente su se stesso simile ad una ruota di fuoco proiettando in ogni direzione fasci di luce gialla, verde, rossa, azzurra, viola … che colorano fantasticamente le nubi del cielo,gli alberi, le rocce, la terra, la folla immensa.[1]

Intorno alle apparizioni di Medjugorje, sono nati molti movimenti religiosi, comunità e gruppi di preghiera ispirati dalla Madonna, la quale ha espressamente invitato i fedeli alla formazione di gruppi di preghiera in cui poter sperimentare i suoi messaggi: “rinnovate la preghiera nelle vostre famiglie e formate gruppi di preghiera, così sperimenterete la gioia nella preghiera e nella comunità. Tutti quelli che sono membri di gruppi di preghiera, nel cuore sono aperti alla volontà di Dio.

Dal punto di vista Sociologico, ci sono alcuni motivi che spiegano la formazione dei gruppi, così come i gruppi di preghiera, infatti nel gruppo l’individuo trova sostegno, la possibilità e la capacità di condividere gli stessi ideali e raggiungere gli stessi obiettivi.

Medjugorje è divenuta tra le principali mete di pellegrinaggio nel mondo, in cui si condivide la Fede, la speranza. Molti sono i pellegrini che credono nelle apparizioni di Medjugorje, e molte sono le testimonianze che asseriscono il profondo contenuto spirituale che quel luogo Sacro riesce a trasmettere.

[1] L.G da Fonseca, le meraviglie di Fatima, Edizione Paoline, Roma, 1981, p. 104

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