Mese: Luglio 2016

Balene, uomini, uccelli ed altri musicisti

di Anna Irene Cesarano

gmdt16S’è sempre ritenuto che il pensiero possa manifestarsi in una sola maniera, ovvero attraverso il linguaggio verbale e le regole della logica, per cui, in assenza di tali elementi, non sarebbe possibile parlare di pensiero. Mentre a parte l’astrazione, la capacità di immaginare luoghi, contesti ed azioni la biologia dimostra essere quel che poi l’evoluzione realizza, dice Francisco Varela. Konrad Lorenz riuscì, a dimostrare la capacità di immaginare in un orango. L’esistenza di linguaggi complessi e di tradizioni culturali non è una prerogativa esclusiva dell’uomo, e addirittura il limite può essere ricercato anche nei limiti cognitivi dell’uomo. Rallentando di 50 volte il canto di un grillo, la musica ricorda la colonna sonora di alcuni film; rallentando lo squittio dei topi, si ha suono che ricorda il canto degli uccelli. Loro, cantando, usano 12 note di cui ne cogliamo 4, la successione è troppo rapida e le frequenze troppo alte. Sono notizie rare, ne hanno parlato tra Formia e Fondi gli esperti in unWorkshop Internazionale a Fondi il 21-22 Aprile, Giornata Mondiale della Terra” di cui a lato e in chiusura diamo il manifesto.

“Balene, uomini, uccelli, e altri musicisti. Funzioni sociali del canto e origini della musica”: è l’argomento trattato a Fondi, il paese più vicino a Sperlonga. Tra i temi affrontati nel Convegno: – La scoperta epocale dell’esistenza di tradizioni culturali differenziate in molte specie non umane. – L’esplorazione non invasiva delle menti animali. – Nuovi ambiti di ricerca etologica ed etica: l’etologia dell’animale liberato. – Nuovi ambiti di ricerca e didattica: “Numanities” (“New-Humanities”: il progetto lanciato dall’Istituto di Kaunas diretto dal prof. Martinelli). La zoomusicologia tratta dei Primati che cantano e danzano, delle tradizioni canore negli uccelli, canti delle balene e fischi-firma dei delfini, recenti scoperte sul canto dei topi: un tema di cui si è occupato anche wolf parlando di Maeterlink e del suo bellissimo libro sulla danza, usi e costumi delle api (2014, n.7). Si può parlare di evoluzione culturale? Oramai l’etologia ne è convinta da tempo – si ricordi che Maeterlink è un uomo del primo Novecento, una ventina d’anni più di Konrad Lorenz.

Nessuna cultura conosciuta, nel corso della storia umana, è priva di musica e danza, le emozioni guidano i movimenti del corpo. Il significato della musica si trova nella percezione di un’organizzazione complessa, un’arte dove al mente e la mano collaborano in modo evidentemente diverso dalla scrittura e dalla visione. Un’organizzazione sintattica ma non semantica, che genera nella musica il problema della canzone, della musica con parole, in cui la corrispondenza è una legge più che sintetica simbolica.

Altre notizie in LAZIOSUD, rivista diretta da Lido Chiusano. Ed ecco il Manifesto dell’evento:

 

Post-Graduate School of Philosophy, Ethics, and Ethology

(Università di Cassino e del Lazio Meridionale)

Centre Interfacultaire en Sciences Affectives (Université de Genève)

Istituto Italiano di Antropologia (Università La Sapienza di Roma)

Centro di Ricerca per le Scienze Morali e Sociali Eupolis (Fondi)

International Semiotics Institute (Kaunas University)

Parco Regionale dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi

Assessorato Istruzione e Ambiente del Comune di Formia

 

CANTI, RITI E DANZE DEGLI ANIMALI

La scoperta delle culture animali e le origini della musicalità umana

Workshop internazionale

Formia e Fondi, 21-22 Aprile 2016

 

Formia, 21 Aprile Sala Ribaud, ore 9:30

RITUALI E TRADIZIONI NEGLI ANIMALI UMANI E NON UMANI

Il legame suoni/emozioni e i contributi della zoomusicologia

 

Coordina: Giovanni La Guardia (Istituto L’Orientale di Napoli)

Saluti dell’Assessore al Comune di Formia Maria Rita Manzo

Bernardino Fantini (Université de Genève)

Cos’è la musica? Miti, filosofie e pratiche in cerca di una definizione

Dario Martinelli (International Semiotics Institute, Kaunas University of Technology)

Musica, danze e riti negli animali non umani

Fondi, 22 Aprile Palazzo Caetani, ore 9:30

BALENE, UOMINI, UCCELLI, E ALTRI MUSICISTI

Funzioni sociali del canto e origini della musica

 

Coordina: Lido Chiusano (Centro di Ricerca per le Scienze Morali e Sociali Eupolis)

Saluti del Rettore dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale Giovanni Betta

Marco Celentano (Università di Cassino e del Lazio Meridionale)

Funzioni sociali ed espressive del canto nelle società dei mammiferi e degli uccelli

Bernardino Fantini (Université de Genève)

Le origini della musicalità umana: ipotesi e ricerche

GF SAGGI Cesarano Balene, uomini, uccelli ed altri musicisti

In memoria: GIUSEPPE ANTONELLO LEONE (1917-2016)

di Franco Lista
Giuseppe Antonello Leone al lavoro nel suo studio
Giuseppe Antonello Leone al lavoro nel suo studio

La scomparsa di Giuseppe Antonello Leone segna un gran vuoto non solo nell’arte italiana. Il maestro, infatti, nei lunghi anni della sua vita, dedicati principalmente all’arte, alla formazione artistica dei giovani e alla poesia, ha condotto numerose ricerche che spesso precorrono quelle di altri importanti artisti. Un solo, significativo esempio è il cosiddetto décollage, tecnica artistica la cui iniziale sperimentazione è attribuita a Mimmo Rotella e ad altri artisti stranieri. A ben guardare, alcuni décollage di Leone sono stati realizzati con largo anticipo, così come è accaduto per altre tecniche e modalità artistiche, tra le quali quella che lui definiva risignificazione: una tecnica d’invenzione che gli consentiva di dar nuova vita ai rifiuti e agli scarti dell’uomo e della natura.

Sono solo pochissime citazioni di quell’immenso patrimonio di ricerche e sperimentazioni creative del maestro, sorrette dalla piena conoscenza di tutte le tecniche artistiche; cosa questa che appartiene solo a pochissimi artisti e rappresenta, in qualche modo, il tratto singolare e introvabile di Giuseppe Antonello Leone.

Di origine irpina, Antonello si formò all’Accademia di belle arti di Napoli, con illustri docenti che spesso citava; ma il suo ricordo, in più occasioni, andava a Settimio Lauriello, un pittore futurista, pressoché sconosciuto ma di sicuro talento e, soprattutto, un ottimo formatore che spingeva gli allievi a produrre in modo creativo.

Forse da questa prima esperienza gli derivava quella passione per la formazione artistica che lo ha visto dirigere con vigore, competenza e dedizione diversi Istituti d’arte, da Potenza a Napoli, passando per Cascano di Sessa Aurunca e San Leucio, creando delle vere e proprie comunità di artisti-docenti. Penso che questo non comune impegno nel trasmettere passione e abilità artistiche abbiano altruisticamente sottratto un tempo notevole alla sua attività di artista e di poeta; ma Leone era così: generoso, moralmente onesto, disinteressato ai guadagni del sistema mercantile dell’arte. Il suo obiettivo, espresso ultimamente nella partecipazione ai progetti di didattica della bellezza, era costantemente teso all’educazione attraverso l’arte e alla formazione estetica soprattutto dei giovani.

Mi è caro ricordare, in proposito, la stretta collaborazione tra noi, per “Scuola Viva” della SEI di Torino, dove nei nostri scritti argomentavamo una nuova educazione artistica che fosse materia prima per la piena formazione dell’uomo.

Questo breve e scarno ricordo di Giuseppe Antonello Leone, limitato a poche notazioni, spero di poterlo ampliare, intraprendendo un vero e proprio viaggio (con i miei ricordi e le sue poderose tracce) sulla vita e sull’opera, ricca e appassionante, dell’amico e maestro della cui scomparsa sono profondamente rattristato.

Giugno 2016

W EDITORIALE 12-16 Lista In memoria – GIUSEPPE ANTONELLO LEONE (1917-2016)