di Gily Reda
cfr. (Il Mattino, 14 gennaio 2019, con il titolo: Perché i filosofi possono aiutare i nostri ragazzi a capire il mondo)
Due campani di provincia, brillanti come sono spesso i figli del Vesuvio. Ma che non sempre ricordano la grandezza del Regno. Consiglio perciò a tutti la lettura di Benedetto Croce, Storia del Regno di Napoli. Senatore amico di Giustino Fortunato – che sarebbe oggi felice del riconoscimento della Cultura Materana – non era molto d’accordo, a ben leggere, con lui e la sua invenzione, la Questione Meridionale: una previsione che si auto avvera. Da città amata e desiderata persino da Carlo V, evidentemente per le sue fortune naturali ed economiche, è diventata un divertimento per i tifosi bergamaschi, infine orgogliosi delle loro nebbie e terre gelide. Napoli fu la Città del Sole, il modello per Luigi XIV che scelse quel nome per via di Tommaso Campanella – ospite di Richelieu nei suoi ultimi anni tranquilli, fuori del carcere papale: bisognerebbe ricordare agli spettatori di Gomorra, che a volte c’è, il sole a Napoli. Gli emigranti, una volta, avevano buona memoria e cantavano canzoni che piacquero a Lucio Dalla, a Fabrizio de André.
Fu anche patria di altri grandi filosofi, Napoli: Giordano Bruno, Giambattista Vico, Gaetano Filangieri amico di Franklin: letto da Napoleone che ne prese ispirazione per il Codice.
Mauro Calise il 14 gennaio ricorda che l’Università Federico II anche oggi lavora alla grande, i suoi MOOCS non rigiocano sul passato, come si vuol dire dei filosofi: altroché Pisa – a proposito della recente polemica sulla Normale, che fu fatta grande, si ricordi, da Giovanni Gentile, che invano tentò di restare alla Federico II. E che dire della facoltà di Ingegneria, di cui OSCOM parla spesso, per le collaborazioni continue col CREAMI dei Proff. Ingg. Lanzotti e Martorelli per la stampante 3D a scuola, metodologie molto adatte alla formazione estetica. Questo per non parlare dei classici vanti della Federico II, Discipline umanistiche (dove ancora si aprono i Papiri Ercolanesi) e Giurisprudenza. Senza dire della Apple a San Giovanni… i ragazzi del Righi vincono concorsi di coding in America… Tutti filosofi attardati????
E veniamo a Adinolfi e Polito: Adinolfi ribatte su “Il Mattino” al Polito del “Corriere del Mezzogiorno”, che si mostra una volta di più o tendenzioso o ignorante. I vanti della Federico II di oggi resistono alla tradizione. Ma lui lo nega, aspettava con ansia Pisa e la sua Scuola Normale, cioè, in origine, Magistero. Ma anche qui da quel punto di vista l’Università (ex Magistero) Suor Orsola Benincasa non è seconda a nessuno. Vogliamo continuare?
Polito deve pensare alla filosofia come metafisica, non sa manco dov’è la filosofia oggi, che avrebbe molto bisogno di metafisica come quella di Bruno – cioè filosofia naturale. Non sa di filosofia e non conosce Napoli. Forse a Castellammare tutto è rimasto com’era: a Napoli no.
L’ignoranza dei giornalisti arriva ad ignorare che le facoltà di filosofia a Napoli sono in crisi, grazie alla politica universitaria. E la mancanza della filosofia si sente: dice Adinolfi per difendere ciò che non ha nessun bisogno di essere difeso: persino le parole non sarebbero se non fosse la filosofia, madre di letterature e linguaggi. Ma forse all’Illustre Campano occorreva ricordarlo. Troppi anni a Milano annebbiano!!! Solo diné diné diné… come diceva un comico.
Va bene andarsene da Napoli, ma almeno conoscere la città … per scrivere a lettori di Napoli…
Il Sud è solo una fonte di ricchezza per l’Italia, per prendere le banche solide, per venderci di tutto. Ora perciò il Sud ha deciso: dateci la paghetta. Mah… Condivido l’immagine e lo sconcerto con Adolfo Giuliani, in questo numero. Lo ricordo a tutti, autore dell’esasperatismo, l’avanguardia del Bidone di cui abbiamo spesso parlato.
Mettete la parola nel campo ‘CERCA’ e vedrete.
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