di Adolfo Giuliani
Libero Galdo non c’è più.
Non c’è più un caro amico e un vero Artista.
Non è facile parlare di Lui, soprattutto perché nella mente si affollano ricordi, incontri, memorie ed occasioni di stima e affetto.
Una cosa di Lui si può sicuramente dire: lascia un vuoto incolmabile in tutti coloro che Lo hanno incontrato e frequentato. Non è certo, questa, una dichiarazione di occasionale retorica, ma una sensazione genuina ed autentica. Si faceva voler bene.
Nella Sua lunga produzione artistica, ha realizzato opere di significativo pregio, sia negli anni ’50 – ’70, in modo particolare nell’ambito del Nucleare, sia nei decenni successivi.
Il Movimento esasperatista ha avuto l’onore della Sua adesione, fin dalla nascita del Manifesto, nel 2000, e Gli ha consegnato, nel 2005, il Bidone d’oro per meriti artistici.
Sicuramente il tempo e la storia dell’arte Gli renderanno ulteriori riconoscimenti, ma ai Suoi amici basterà la gioia di averLo conosciuto ed apprezzato.
Il dolore mio personale e di tutto il Movimento esasperatista si unisce a quello della famiglia
Nel 2012 partecipò alla Libreria Guida, Saletta Rossa, alla rassegna organizzata da Franco Lista e Giovanni Ferrenti: Novecento & Oltre: molti ebbero allora l’occasione di apprezzarne non solo l’opera, ma anche la costante presenza e vivacità – eppure, non era giovanissimo già allora. Come Giuseppe Antonello Leone, ha avuto una lunga vita, vissuta sempre lucidamente e con coraggio.
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